parrocchia di San Giovanni Battista sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. L'antica chiesa di San Martino di Morbegno era posta sotto la tutela dell'abate di Sant'Abbondio di Como (Visita Ninguarda 1589-1593). Al beneficiale di questa chiesa sarebbe spettato, secondo la testimonianza del Monti, la facoltà di approvare, istituire e confermare gli altri beneficiali e cappellani delle chiese di Morbegno, nonché di riscuotere la decima sul territorio del comune di Morbegno e sul territorio di Albaredo (Visita Ninguarda 1589-1593, note). L'antica chiesa dedicata a San Martino è menzionata a partire dal XII secolo insieme alla cappella di Santa Maria di Talamona, nella pieve di Ardenno (Visita Archinti 1614-1615, note). Nel XIII secolo è attestata come "cappella" dipendente dai monasteri di San Dionigi di Milano e di Sant'Abbondio di Como (Xeres, Antonioli 1996). In una bolla datata 1208 del papa Innocenzo III si ribadisce l'appartenenza della chiesa al monastero di Sant'Abbondio di Como (Fontana 1748; Visita Archinti 1614-1615, note). Nel 1295 si ha il nome di un curato, che sarebbe l'unico nel territorio della pieve di Ardenno, oltre al prevosto e ai canonici della plebana (Visita Archinti 1614-1615, note).
La chiesa di San Pietro, eretta nel 1337, subentrò alla più antica chiesa di San Martino, a motivo della più favorevole posizione del borgo (Visita Landriani 1444-1445, note).
Un atto del 22 maggio 1451 di "resignatio" e "collatio" del beneficio parrocchiale di San Martino di Morbegno attesta la spettanza della collazione di detto beneficio all'abate di Sant'Abbondio di Como e all'abate di San Dionigi di Milano (Collationes Benefitiorum, vol. I, pp. 927-932; Index alphabeticus). Il 17 maggio 1457 presso la chiesa dei Santi Antonio e Marta di Morbegno fu edificato un convento dell'ordine dei predicatori (Collationes Benefitiorum, vol. II, p. 577).
Nel 1478 il curato di Morbegno avrebbe ottenuto dal vescovo di Como l'erezione della chiesa parrocchiale in arcipretura. La comunità di Morbegno si sarebbe opposta, ottenendo dal pontefice Giulio II la delegazione in un canonico della cattedrale per la revoca del titolo di arcipretura, per il fatto che questa dignità non era stata concessa dal pontefice stesso e perché mancavano i redditi necessari al mantenimento di un beneficio arcipresbiterale, né tantomeno di un collegio canonicale. Il fatto risulterebbe da un atto di sentenza rogato dal notaio di Como Raffaele "de Gumis" in data 14 dicembre 1506 (Visita Ninguarda 1589-1593, note). Dagli atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda risulterebbe che l'allora "rector" della "ecclesia plebana" di San Martino sarebbe stato anche "parocus" della nuova "ecclesia parochialis" di San Pietro (Visita Ninguarda 1589-1593). Nell'elenco del clero allegato agli atti del sinodo comense convocato nel 1565 dal vescovo Gianantonio Volpi figura fra i rettori delle chiese della pieve di Ardenno anche il rettore della chiesa di San Pietro di Morbegno (Sinodo Volpi 1565). Nel corso del XVI secolo San Pietro fu progressivamente soppiantata dalla parrocchiale di San Giovanni Battista (Visita Landriani 1444-1445, note). Precisamente nel 1559 la chiesa di San Giovanni Battista cominciò a svolgere le funzioni di parrocchiale dopo la forzata cessione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo ai riformati (Visita Archinti 1614-1615, note).
Nel 1543, per impulso dei frati domenicani, venne fondato un Monte di Pietà, retto dal priore di Sant'Antonio e dall'arciprete. Nel 1632 venne fondato a Morbegno anche un convento di cappuccini. I due conventi sarebbero stati soppressi nel 1798 (Perotti 1992 b).
In Morbegno, forse fin dall'inizio del XV secolo, era già esistente la chiesa dedicata all'Assunta, che fu sede della confraternita dei disciplini o Battuti, la cui fondazione fu attribuita dalla tradizione a San Bernardino da Siena. L'importanza di questa confraternita venne riconosciuta nel 1522 dal pontefice Adriano IV, che ne decretò la perpetua autonomia nella propria gestione e nell'amministrazione della chiesa. Definita anche come confraternita dell'Assunta, essa ottenne ulteriori privilegi dal pontefice Paolo V nel 1605 e fu confermata dal vescovo di Como Filippo Archinti nel 1617, nell'ambito della regolarizzazione delle istituzioni secondo i decreti tridentini. Non si hanno notizie del periodo in cui si costituì la sezione delle consorelle. Nel marzo 1620 fu stipulata una convenzione con la confraternita del Santissimo Sacramento, o di San Pietro, per la precedenza nelle processioni straordinarie, equamente ripartita. Nei decenni successivi non mancarono alterchi tra i due sodalizi, finché si giunse a un nuovo accordo nel 1694. Di fronte a una vertenza apertasi nel 1650 con l'arciprete Carlo Rusca che, in qualità di parroco, avanzava diritti sulla chiesa, i confratelli ricorsero al vescovo di Como e al patriarca di Aquileia, metropolita della diocesi comasca, finché non ottennero il riconoscimento della propria autonomia, ribadita a ogni visita pastorale (Perotti 1992 b).
Il 4 luglio 1594 la parrocchia di Morbegno fu eretta in arcipretura e collegiata, con bolla del papa Clemente VIII (Fontana 1748; Visita Ninguarda 1589-1593, note; Visita Archinti 1614-1615, note). Ne sarebbe seguita una controversia relativa all'accettazione di questa bolla da parte della comunità di Morbegno. Solo nel 1629 il vescovo Lazzaro Carafino avrebbe dato efficacia alle disposizioni del pontefice (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel 1614, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella squadra di Morbegno, la chiesa di San Martino, antica parrocchiale, era retta da un cappellano mercenario, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo risultava occupata dai protestanti. La sede parrocchiale era la chiesa di San Giovanni Battista. Entro i confini della parrocchia di Morbegno esisteva la chiesa della Beata Maria Vergine e la chiesa di San Rocco (Visita Archinti 1614-1615). Nel 1651 la chiesa di San Giovanni Battista di Morbegno è attestata come collegiata e arcipresbiterale "in vicariatu Terzerij inferioris Vallis Tellinae Squadrae Morbinij" (Ecclesiae collegiatae 1651). La chiesa di San Giovanni Battista fu solennemente consacrata dal vescovo di Como Giambattista Mugiasca il 24 giugno 1780 (Perotti 1992 b). La chiesa di San Giovanni Battista di Morbegno è attestata come collegiata con un arciprete e sedici canonici alla fine del XVIII secolo "in vicariatu Tertierii inferioris Vallistellinae, Squadrae Morbinii" (Ecclesiae collegiatae 1794).
Nel 1798 all'arciprete della chiesa collegiata di San Giovanni Battista di Morbegno non si pagava nessuna decima, ma lire 603 di moneta di Valtellina a conto di primizia da parte del comune di Morbegno, circa lire 5 da parte di ogni famiglia e altri beni in natura. Nella chiesa parrocchiale e collegiata di San Giovanni Battista esistevano le confraternite di Maria Santissima Assunta in Cielo e del Santissimo Sacramento (Quesiti Amministrazione Adda e Oglio, 1798). Nel 1811 fu soppresso il capitolo e, a capo della chiesa di Morbegno, restarono il solo arciprete con alcuni coadiutori titolari (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel 1898, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 309.18. Entro i confini della parrocchia di Morbegno, di nomina popolare, esistevano le chiese dei Santi Pietro e Paolo, di proprietà della confraternita del Santissimo Sacramento, della Beata Vergine Assunta, della confraternita omonima, di San Martino, e gli oratori di San Rocco, in uso alla congregazione di San Raffaele, di San Giuseppe, appartenente alla casa padronale Melzi, dell'Angelo Custode, di proprietà della casa Romegialli, del Sacro Cuore, di proprietà della casa patronale Paravicini, della Beata Vergine delle Grazie, di proprietà della famiglia Buzzetti. Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento e della Beata Vergine Assunta. Il numero dei parrocchiani era 4300 (Visita Valfré di Bonzo, Vicariato di Morbegno).
Nel corso del XIX e XX secolo, Morbegno è sempre stata sede vicariale; con decreto 29 gennaio 1968, mediante il quale furono istituite le zone pastorali nella diocesi di Como, fu assegnata alla zona pastorale XII della Bassa Valtellina e al vicariato di Morbegno (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968). Con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato B della Bassa Valtellina (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984). Con decreto 16 luglio 1986 del vescovo Teresio Ferraroni la parrocchia di San Giovanni Battista di Arzo fu accorpata alla parrocchia di San Giovanni Battista di Morbegno (decreto 16 luglio 1986/19) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1986).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Alessandra Baretta ]