comune di Rancio con Cantevra 1730 - 1757

Con decreto del 13 novembre 1730, si dispose l’aggregazione di Cantevra a Rancio, considerato che le due comunità della Valcuvia non avevano distinzione di perticato nel sommarione, né di punteggiato nella mappa (Aggregazioni di comuni Stato di Milano, 1730). Le comunità risultarono unite anche nella compartimentazione del 1757 (editto 10 giugno 1757).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, la comunità di Rancio, comprendente 370 abitanti, era infeudata a Giulio Visconti, cui pagava annualmente per censo feudale 66 lire e 18 soldi. Il giudice ordinario era il podestà feudale residente in Cuvio, cui si pagavano 7 lire e 16 soldi all’anno e si prestava giuramento da parte del console. In caso di necessità venivano convocati i capifamiglia nella pubblica piazza. L’assemblea nominava un solo sindaco, che rimaneva in carica anche per diversi anni, ma poteva essere cambiato ogni anno. Il sindaco aveva l’incarico di amministrare tutti gli affari della comunità e di vigilare sull’equità dei riparti fiscali. Il sindaco poteva svolgere anche funzioni di cancelliere. Nel 1751 erano presenti però tre amministratori, di cui uno svolgeva le mansioni del cancelliere e conservava presso di sé le scritture pubbliche. Nelle risposte non si fa comunque cenno di Cantevra come comunità aggregata (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3037, vol. D XVIII, Como, Valcuvia, fasc. 19).
Nel Compartimento territoriale specificante le cassine, del 1751, l’unificazione di Rancio e Cantevra risulta realizzata (Compartimento Ducato di Milano, 1751).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]