parrocchia di Santa Caterina vergine e martire sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Le prime attestazioni relative alla parrocchia di Santa Caterina risalgono al XIV secolo. Il rettore della chiesa ("presbiter ottobonus") compariva infatti tra i rappresentanti delle chiese di Bergamo presenti al sinodo indetto nel 1304 dal vescovo Giovanni da Scanzo (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). La comunità di Santa Caterina "in vico Plorzano" si rese definitivamente autonoma dalla chiesa di Sant’Alessandro della Croce con atto arbitrale del 14 marzo 1370. Con tale sentenza cessava infatti la giurisdizione del parroco di Pignolo sul suburbio e i borghi pianeggianti (Gasdia 1924).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 26 settembre 1575, la parrocchia di Santa Caterina, situata "extra civitatem et suburbia Bergomi", godeva di un reddito pari a 50 scudi. I vicini, tuttavia, provvedevano a stipendiare autonomamente ogni anno il curato, per una somma di 10 scudi, affinché la celebrazione delle messe avvenisse con regolarità. Presso la parrocchiale risultavano eretti la scuola del Santissimo Sacramento, il consorzio di Santa Caterina, retto da officiali secolari, e l’esercizio della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano comprese la chiesa di San Tomaso dei disciplini, la cui scuola era retta da officiali laici, e la chiesa di San Nicolao di ragione del monastero dei frati celestini (Visita Borromeo 1575).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, presso la parrocchiale beneficiata di Santa Caterina, compresa entro la vicaria cittadina, erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e due scuole dei disciplini. La comunità era servita a quest’epoca da un parroco, sette sacerdoti e tre chierici (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchia cittadina sotto l’invocazione di Santa Caterina vergine e martire, figuravano erette le scuole del Santissimo Sacramento e della Dottrina cristiana, oltre a un luogo pio chiamato Consorzio. Nei confini della parrocchia si trovavano la chiesa dedicata alla Beata Vergine detta del Paradiso, con annesso un monastero, l’oratorio della Congregazione di donne dette le Dimesse, la chiesa della Beata Vergine Maria, in cui era eretta la confraternita dei disciplini del Suffragio per l’anime dei Morti, l’oratorio di San Giuseppe, e l’oratorio di San Tommaso apostolo governato da un consiglio di deputati, con annesso un luogo pio detto il Consorzio di San Tommaso. In quest’ultima chiesa era eretta la scuola dei disciplini militanti sotto il gonfalone di Santa Maria Maddalena. A quest’epoca la comunità di Santa Caterina contava 1130 anime di cui 755 comunicate, ed era retta da un curato beneficiato, il cui reddito ammontava a lire 500, e da un cappellano (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Santa Caterina risultava compresa nella vicaria urbana. Nel registro relativo all’anno 1734, la comunità contava 1506 anime, di cui 1134 comunicate (Stati del clero 1734-1822).
Il 2 marzo 1738 il vescovo Antonio Redetti procedeva alla consacrazione della chiesa, confermandole l’antico titolo di Santa Caterina vergine e martire (Pagnoni 1992).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta l’anno 1781, nella chiesa prepositurale erano istituiti l’esercizio della Dottrina cristiana e la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata dai reggenti della chiesa; nella circoscrizione parrocchiale era attivo un Consorzio dei poveri. Nei confini della parrocchia si trovavano l’oratorio della Beata Vergine del Suffragio, in cui esercitava la confarternita del Suffragio, eretto nel 1602 e governato da sei reggenti del borgo, l’oratorio di San Giuseppe sposo della Beata Vergine, di ragione della prepositurale di Sant’Alessandro della Croce, l’oratorio campestre di San Giovanni Battista, l’oratorio di San Tomaso, in cui era eretta la confraternita dei disciplini, il quale "pretendeva totale indipendenza al prevosto di Santa Caterina", l’oratorio dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine, eretto nel 1619 dalle Dimesse. Entro il borgo erano compresi i seguenti monasteri: delle monache dette del Paradiso, governate dal vescovo, dei monaci celestini "li quali per politici riguardi pretendano esistere nei confini della parrocchia di San Colombano di Valtesse, non è però deciso che non appartengano piuttosto alla parrocchia di Santa Caterina". A quest’epoca la comunità di Santa Caterina contava 2832 anime di cui 1300 comunicate, ed era retta da un parroco beneficiato, la cui rendita ammontava a lire 1000, da cinque cappellani amovibili e tre sacerdoti (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia VII di "Santa Caterina" risultava censita come "parrocchia urbana". A quest’epoca la comunità contava 3450 anime, ed era retta da un prevosto e sette sacerdoti. Entro la circoscrizione parrocchiale erano comprese la chiesa dipendente di San Tommaso apostolo, della Beata Vergine Immacolata e il santuario della Beata Vergine Addolorata (GDBg).
Con decreto del vescovo Piazzi 11 febbraio 1963, parte della parrocchia di Borgo Santa Caterina venne smembrata per la creazione della parrocchia di San Francesco d’Assisi "in via delle Valli" (decreto 11 febbraio 1963).
La comunità di Santa Caterina rimase compresa entro la circoscrizione delle parrocchie urbane fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Santa Caterina fu aggregata alla zona pastorale XIX, composta dalle parrocchie del centro cittadino (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato urbano Est (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
compresa in:
pieve urbana sec. XVI - …
vicaria urbana …. - 1979
zona pastorale XIX 1971 - 1979
vicariato urbano Est 1979 - [1989]
Relazioni:
smembrata da:
Sant’Alessandro della Croce
sec. XIV (?)

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]