parrocchia di San Bartolomeo 1604 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Como. Negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo, la chiesa di San Bartolomeo risulta annessa al monastero dei frati crociferi (Visita Ninguarda 1589-1593; Visita Ninguarda 1589-1593, note) e la chiesa di San Sebastiano figura sotto la cura dell'omonima confraternita istituita il 3 luglio 1566 dal vescovo Gianantonio Volpi (Botta 1998).
La parrocchia di San Sebastiano fu eretta con decreto rogato dal cancelliere Raffaele Grippo il 3 gennaio 1604 del vescovo Filippo Archinti, con territorio smembrato dalla allora vasta parrocchia urbana di San Donnino e incorporando parte dei beni della soppressa parrocchia di San Marco in borgo Vico. La cura pastorale della neonata parrocchia nel borgo fuori porta Torre restò affidata al clero di San Donnino e al suo prevosto fino al 1624, anno della scomparsa dell'ultimo parroco di San Marco e della nomina del primo parroco di San Sebastiano. Per effetto della bolla 15 ottobre 1652 di Innocenzo X il convento dei crociferi di San Bartolomeo venne soppresso e il parroco di San Sebastiano ne entrò in possesso convertendolo in sua canonica e assumendo il titolo di priore. La dedicazione ai due santi patroni si alternerà finché quella a San Sebastiano non passò in secondo piano, soprattutto in seguito alla costruzione dell'attuale parrocchiale di San Bartolomeo, avvenuta alla fine del XVIII secolo; infine, in base al decreto 8 settembre 1986 del vescovo Teresio Ferraroni (decreto 8 settembre 1986 a), il nome ufficiale venne modificato in San Bartolomeo (Botta 1998).
Nel 1651 la parrocchia di San Sebastiano compariva tra le parrocchie suburbane (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1765, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella città di Como, nella chiesa priorale di San Bartolomeo, era istituita la confraternita del Santissimo Sacramento; nella chiesa di San Giuseppe in Valleggio figurava il sodalizio omonimo; nella chiesa dei Santi Gervaso e Protaso figurava il consorzio della Beata Maria Vergine delle Grazie, istituito con autorità ordinaria con lettere del 4 agosto 1756; nella chiesa comparrocchiale di San Sebastiano era istituita la confraternita omonima, detta anche della Morte e dell'Orazione, eretta con autorità ordinaria dal vescovo Gianantonio Volpi, come risultava da lettere patenti del 1666, e aggregata all'arciconfraternita omonima di Roma l'11 luglio 1655; nella chiese di Santa Marta e di San Rocco figuravano le rispettive omonime confraternite.
Negli atti della visita compiuta nel 1778 dal delegato Giovanni Volta risulta che nella chiesa priorale era stato eretto, il 31 dicembre 1761, il sodalizio del Santissimo Sacramento, mentre erano state soppresse le confraternite di San Sebastiano e di Santa Marta. Il numero dei parrocchiani era di 2497 di cui 1704 comunicati. Entro i confini della parrocchia di San Bartolomeo esistevano gli oratori o chiese dei Santi Gervaso e Protaso a porta Torre, di pertinenza dell'abbazia di Sant'Abbondio; Santi Antonio di Padova e Filippo Neri alla Madruzza, di giuspatronato della famiglia Cassina; Santa Marta; San Giuseppe in Valleggio; San Sebastiano nei sobborghi; Beata Maria Vergine detta della Cappelletta; Beata Vergine in porta Torre; San Rocco; Beata Maria Vergine del Soccorso fuori di Como. Sotto la cura della priorale di San Bartolomeo risultava la comparrocchiale di San Sebastiano nei sobborghi di Como, in porta Torre (Visita Mugiasca, Città e Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, la parrocchia compariva come "San Bartolomeo, priorato altre volte regolare e San Sebastiano parrocchiale"; il "reddito liquido" assommava a lire 1499.15; altri redditi risultavano derivare da emolumenti di stola per lire 550; dal beneficio di giuspatronato della famiglia Porta, eretto nella chiesa di Santa Marta, per lire 795; dal beneficio eretto nell'oratorio di San Simone per lire 409; dalla confraternita di San Giuseppe in Valleggio per lire 600 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Bartolomeo possedeva fondi per 16.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 3248 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 entro i confini della parrocchia di San Bartolomeo, compresa nei borghi di Como, esisteva la chiesa di San Rocco (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di San Bartolomeo risultava elencata tra le parrocchie dei sobborghi di Como comprese nella "pieve detta urbana" (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1892, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari nei sobborghi di Como e nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale priorale di San Bartolomeo assommava a lire 2123.01, oltre al quale esisteva una vicaria d'ufficio con rendita in quell'anno di lire 565.78, una vicaria di lire 277.64 (San Giuseppe) e un beneficio coadiutorale amovibile con rendita di lire 182.63. Entro i confini della parrocchia di San Bartolomeo esistevano le chiese filiali di San Rocco; Santa Chiara, a uso dell'annesso orfanotrofio e collegio; la chiesa vicariale di San Giuseppe in Valleggio, presso la quale si trovava l'oratorio privato dei Santi Antonio e Filippo Neri, detto della Madruzza, di patronato Rovelli. La giurisdizione della parrocchia si estendeva sui borghi di San Bartolomeo, San Rocco, dell'Ospitale, San Giuseppe in Valleggio e sul collegio di Santa Chiara e il manicomio. Nella parrocchiale era istituita la confraternita maschile e femminile del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 6013. La parrocchia era di nomina dell'ordinario diocesano (Visita Ferrari, Città di Como e Pieve di Zezio).
Nel 1904, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella città di Como, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1874; esistevano inoltre un beneficio vicariale e uno coadiutorale in parrocchia e un beneficio vicariale a San Giuseppe. I parrocchiani erano 6650, compresi gli abitanti delle frazioni di San Bartolomeo, San Rocco, borgo Ospitale, San Giuseppe in Valleggio, del manicomio e Binda, e del collegio di Santa Chiara. Nel territorio parrocchiale esistevano le chiese filiari di San Rocco; San Giuseppe in Valleggio; la chiesa di Santa Chiara; Santa Maria della Binda; l'oratorio di San Filippo Neri alla Madruzza, di patronato Rovelli. Nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita maschile e femminile del Santissimo Sacramento, che risultava ondata oltre due secoli prima; il consorzio del Sacro Cuore di Gesù; il consorzio della Beata Vergine Addolorata. La parrocchia era di nomina dell'ordinario e risultava compresa tra le parrocchie suburbane (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Dal 1938 la parrocchia di San Bartolomeo di Como è stata compresa nel vicariato occidentale di Como, fino al decreto 29 gennaio 1968 (decreto 1 gennaio 1938 I/1) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale I di Como e al vicariato di Como (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B di Como centro (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Marina Regina ]