parrocchia di San Martino sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di Tavernerio risulta elencata tra le dipendenze del capitolo della cattedrale fin dalla fine del XIII secolo (Perelli Cippo 1976).
Il parroco di San Martino di Tavernerio è citato in un atto di locazione, rogato dal notaio Paolo Orchi, dell'11 febbraio 1500 (Index alphabeticus). La parrocchia di San Martino di Tavernerio è certamente attestata negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo nella pieve di Zezio; il numero dei parrocchiani, computato unitamente alla vicina chiesa di Solzago ("coniuncta cum parochiali Sancti Martini"), era di 600 di cui 260 comunicati "pro dimidio" tra le due comunità. Presso la parrocchia di San Martino si trovava la casa parrocchiale e si celebravano i sacramenti (Visita Ninguarda 1589-1593).
Nel compendio delle croniche del clero della diocesi di Como risalente al 1619 la chiesa di Tavernerio figurava tra le parrocchie rurali della pieve di Zezio (Compendio delle croniche 1619). Nel 1651 la parrocchia di San Martino di Tavernerio risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di San Martino era istituita la confraternita del Santissimo Rosario, eretta il 26 agosto 1697 per facoltà concessa dal predicatore generale dell'ordine di San Domenico e confermata nel 1703 dal vescovo Francesco Bonesana. Il numero dei parrocchiani era di 470 di cui 322 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Tavernerio esisteva l'oratorio di San Feriolo (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da fondi per lire 509; dalla comunità per lire 285.4.3; da emolumenti di stola per lire 73.7.6 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Martino possedeva fondi per 279.13 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 452 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di San Martino, compresa nella pieve di Zezio, era di patronato della comunità. Il numero dei parrocchiani era di 483. Entro i confini della parrocchia di Tavernerio esisteva l'oratorio di San Feriolo (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Verso la fine del XVIII secolo la parrocchia di San Martino di Tavernerio risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1794).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Tavernerio risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1893, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale di San Martino vescovo assommava a lire 1040.55. Entro i confini della parrocchia di Tavernerio esistevano gli oratori di San Fereolo martire, San Fermo martire, Sant'Anna. La giurisdizione della parrocchia si estendeva sulle frazioni di Urago e Crotto. Nella chiesa parrocchiale era istituita la confraternita del Santissimo Sacramento, istituita con decreto vescovile 22 luglio 1795. Il numero dei parrocchiani era di 970. La parrocchia era di nomina comunitativa (Visita Ferrari, Città di Como e Pieve di Zezio).
Nel 1900, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 833.05. I parrocchiani erano 1008, compresi gli abitanti di diciassette frazioni tra le quali Stallazzo, Ponte, Malcantone, Urago, Crotto, Mella, Poè, Miringet, Pinsarot, Costantino, Sirtolo, Fabbrica Forace. Nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di San Fereolo martire; San Fermo martire in Sirtolo, appartenente alla fabbriceria; Sant'Anna in Urago, appartenente alla famiglia Sessa. Nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita del Santissimo Sacramento; la compagnia del Sacro Cuore di Gesù, per donne zitelle; la compagnia di San Luigi "pei giovinetti"; la compagnia del Santo Rosario, "senza divisa". La parrocchia era di nomina comunale (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Dal 1938 la parrocchia di San Martino di Tavernerio figura sede vicariale (decreto 1 gennaio 1938 I/2d) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale II di Como sud e al vicariato di Como sud (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B di Como sud (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Marina Regina ]
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3102051/