pieve di Brivio sec. XIV - 1757

Tra XII e XIII secolo Milano si valse della pieve come circoscrizione amministrativa, per la ripartizione e la riscossione delle imposte e dei dazi. Nel XII secolo, la pieve di Brivio era parte del contado della Martesana, insieme alle pievi di Vimercate, Galliano, Mariano, Seveso, Incino, Missaglia, Garlate, Asso, Oggiono, Agliate, Desio.
Negli atti ufficiali del XIV secolo, come ad esempio negli statuti delle acque e delle strade del contado di Milano (Stella, Farina 1992), erano elencati come appartenenti alla pieve di Brivio diversi luoghi e cassine: Calcho, Beverà, Beolcho, Mondonego, Imberzago, Brivio, Merà, Novà, Golzà, Casternago, Ayruno, Aysurio, Sartirana, San Michele, Planetio, Cazulino, Ventora, Sancta Agneda, Gieppo, Porchera.
La zona ghibellina del territorio briantino propriamente detto, comprendente anche la pieve di Brivio, insieme alle pievi di Oggiono, Garlate, Missaglia e a quelle zone della pieve di Incino e della squadra di Canzo poi dette squadra di Nibionno e squadra de’ Mauri, ebbe privilegi ed esenzioni da Bernabò Visconti e da Giangaleazzo Visconti. Le esenzioni furono ulteriormente confermate al territorio della “Martesana superiore” da Giovanni Maria nel 1411 e da Filippo Maria Visconti nel 1412, quando molti comuni per mezzo di procuratori gli prestarono giuramento di fedeltà. Riconferma e ampliamento di esenzioni ed immunità vennero dal duca Francesco Sforza nel 1451 (epoca dalla quale ricorre per il territorio della Martesana superiore la denominazione di “Monte di Brianza”) , Galeazzo Maria Sforza nel 1476, Bona di Savoia nel 1478.
Tra i comuni che nel 1412 prestarono giuramento di fedeltà al duca di Milano facevano parte della pieve di Brivio Aizuro, Veglio, Beverate, Arlate, Imbersago, Robbiate, Paderno, Verderio superiore, Verderio inferiore, Sartirana, Calco, Olgiate, Olchiellera, Monticello, Mondonico, Nava, Sarizza, Piecastello, Brianzola, Cologna, Beverino, tutti detti “communia Montisbriantie contrate Martexane”. L’uso ufficiale del nome “Monte di Brianza” ebbe di conseguenza origine dalle immunità ed esenzioni via via accordate dai duchi di Milano; questi privilegi diedero vita alla “universitas” (comunità) del Monte di Brianza, ossia ad un territorio distinto dal contado della Martesana per ragioni fiscali, che comprese sempre, fino alle riforme del XVIII secolo, la pieve di Brivio.
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, risultano elencate tra le comunità e cassine della pieve di Brivio Brivio, Robbiate, Casternago, Paderno, Novate, Ayzuro, Cassina Vellio, Olgiate, Cassina del Brugo, Bon Martino, Mondonigo, Arlate, Porchera, Cassina Sarizzetta, Cassina Olchiellera, Verderio de sopra, Verderio de sotto, Merate, Li Molguli, Monte, Imbresago, Sabioncello, Calco, Cassina de Planetio, Cassina Borlengha, Bagaera, Spiazzo, Sartirana, La Cassina, Ventora, Beverate, Cassina de Fra Martino, Ayruno, Massari de Calchi, Zeno con Vincenzo del Corno, Castel Negrino, Malnino, Galbusera (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
Nella notificazione del personale del ducato di Milano (Compartimento Ducato di Milano, 1751), costituivano la pieve di Brivio i comuni di Airuno, Ayzuro, Cassina Veglio, Bagajera, Monte, Malnino, Ospedaletto, Casternago, Beverate, Bindo, Calco, Arlate, Imbersago, Merate, Mondonico, Porchera, Olchielera, Borlengo, Vallicelli, Novate, Olgiate, Cassina Pilata, Cassina Pianezzo, Paderno, Robiate, Sabioncello, Pagnano, Sartirana, Cassina di Fra Martino, Verderio superiore, Verderio inferiore.
Negli elenchi degli anziani delle pievi del ducato di Milano dal XVI al XVIII secolo è costantemente ricordato anche quello della pieve di Brivio.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]