pieve di Lecco sec. XIV - 1757

Con l’avvento della dominazione viscontea sul territorio lariano, il governo di Milano si servì delle pievi come circoscrizioni amministrative, per la ripartizione e la riscossione delle imposte e dei dazi, e come circoscrizioni giudiziarie, alle quali era preposto un podestà, che rappresentava in esse l’autorità superiore dello stato. Nei secoli XV e XVI il feudo di Lecco con il castello subì diverse vicende e fu ad intervalli dei Vimercati, dei Moroni, dei Medici. Lecco con il suo territorio fu infeudata nel 1647 al conte Marcellino Airoldi. Con l’infeudazione, il diritto di nomina del podestà passò al feudatario.
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 Lecco con i comuni di Acquate, Ballabio, Belledo, Consiglio, Bonacina, Castello, Chiuso, Gazzanico, Rancio, Brumano, Mazanico, Morterono, Volate, Zermagnedo compresi nel suo territorio risultava inserita tra le comunità della riviera di Lecco (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Lecco.
Negli elenchi degli anziani delle pievi del ducato di Milano tra XVI e XVIII secolo è costantemente ricordato anche quello della pieve di Lecco.
La giurisdizione della pieve di Lecco fu territorialmente coincidente con quella della comunità generale; omologo al termine di pieve di Lecco era quello di territorio di Lecco.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]