comune di Caselle sec. XVI - 1757

Il “locus de le Caselle” è attestato dal 1189, in relazione alle decime sul suo territorio, investite dal vescovo di Lodi ai “domini de Salerano” (CDL II 1); nel secolo XIV fu investito da Barnabò Visconti ad Antoniolo Trivulzio (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Caselle era unito ai Beni di S.Pietro e Posbonella e apparteneva al Vescovato di mezzo (Tassa dei Cavalli), al quale risulta ascritto anche nella compartimentazione del 1751. Secondo la documentazione relativa a tale riorganizzazione, inoltre, Caselle aggregava Cassina Cajma, Grugnetto, Bescapera, Geminiano e Posbonella (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Dall’inchiesta disposta nello stesso torno di anni dalla Regia Giunta per il Censimento risulta che la comunità, che contava 290 anime, era infeudata a Camillo Bellavita, pur dipendendo esclusivamente dalla giurisdizione della città di Lodi, dove i consoli delle tre comunità prestavano giuramento; il comune era diviso nei due comuni di Caselle e di Beni Lurani, mentre “rispetto al comune di Calvenzano poi non ha mai avuta aggregaione ne disgregazione”. Le comunità erano prive di organismi rappresentativi, ma in caso di necessità si procedeva alla convocazione degli interessati, afficnhé fossero prese le decisioni del caso, sotto la supervisione del luogotenente feudale. Unici officiali erano un console e un deputato, cariche esercitate a rotazione dagli interessati; unico era invece il cancelliere, residente a Caselle, al quale ciascuna comunità corrispondeva un onorario per la formazione dei riparti, oltre a qualche riconoscimento “a proporzione degl’incommodi”; l’archivio della comunità tuttavia era conservato presso il feudatario. Un esattore, nominato con asta pubblica per un triennio, provvedeva alla riscossione delle imposte (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
Ancora compreso nel vescovato di Mezzo, nel 1753 comprendeva Calvenzano e Beni de’ Lurani (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Caselle con Calvenzano e Beni de’ Lurani risulta compreso nella X delegazione (editto 10 giugno 1757). Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]