comune di Cervignano sec. XII - 1757

La prima attestazione del comune di Cervignano risale al 1187, quando tre consoli rappresentarono la comunità in una vertenza contro l’episcopato di Lodi in merito alla custodia di proprietà vescovili nel territorio di Galgagnano e al pagamento delle multe comminate dal gastaldo episcopale per ingiurie recate agli “homines” della stessa “curtis” di Galgagnano (CDL II 1).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato di sopra (Tassa dei Cavalli).
Alla metà del Settecento, l’inchiesta disposta dalla Reale Giunta per il Censimento accertò che la comunità, che contava 265 anime, era infeudata al principe de Tassis, residente a Milano.
Il feudatario era rappresentato da un podestà al quale il comune non passava né salario né onorario e dal luogotenente di questi, residente a Paullo, che riceveva dalla comunità un onorario di dieci lire per la sua partecipazione alla annuale ripartizione degli oneri fiscali; a quest’ultimo, inoltre, prestava giuramento il console.
Il comune non aveva organi consigliari; solo in caso di particolari necessità si procedeva alla convocazione del consiglio degli interessati. Unico rappresentante della comunità era un deputato, eletto all’inizio di ogni anno “con il publico asenso di dicto comune”, al quale era affidata l’amministrazione del patrimonio pubblico nonché la tutela dell’equità nei pubblici riparti, sempre con l’assistenza del luogotenente del feudo e con il consenso e il parere degli interessati; al deputato era inoltre affidata la custodia delle scritture della comunità, poiché non esisteva un archivio o una stanza pubblica a ciò destinata.
La comunità aveva un proprio cancelliere, residente a Casal Maiocco, che sovrintendeva ai pubblici riparti con il luogotente feudale, e custodisva il relativo libro, ricevendo annualmente un salario di 28 lire. Il comune non aveva né agenti né procuratori in Milano.
In occasione dei pubblici riparti si provvedeva a eleggere con pubblico incanto l’esattore, che restava in carica per un triennio (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nel 1753 il comune aggregava la frazione di Montebello (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Cervignano risulta compreso nella V delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 13/10/2003

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