comune di Corno Giovine sec. XVI - 1757

In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese (tassa dei cavalli) al quale risulta appartenere anche nella documentazione successiva (Indice Pievi; Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Nel 1751, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Cornogiovine contava 1103 abitanti ed aggregava il comune di Aima Villa, popolato da 196 anime. La comunità era infeudata a Francesco Alfonso Bevilacqua. I feudatari erano rappresentati da un podestà, al momento residente a Codogno, e dal luogotenente di questi; a lui, oltre che al podestà di Lodi, prestava giuramento il console del comune.
Il comune era retto da un consiglio generale e da un consiglio particolare di dodici consiglieri o sindaci scelti tra i maggiori proprietari, e composto dai dodici sindaci, dal maggior estimato di Aimivilla e dagli interessati. Il consiglio era rinnovato alla fine di ogni anno, in concomitanza col
riparto; in quest’occasione, inoltre, i dodici sindaci eleggevano due deputati che ne proponevano un terzo e che rimanevano in carica per l’anno successivo.
Completava l’organico del comune un cancelliere, stipendiato con 62 lire all’anno e impiegato anche da Aima Villa. La riscossione delle taglie era affidata con asta pubblica a due esattori, uno per ciascuna comunità. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3050)
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Corno Giovane con Aimivilla risulta compreso nella XXIII delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 13/10/2003

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]