comune di San Fiorano sec. XVI - 1757

Attestata nel 1164 come curtis confermata da Federico I all’episcopato lodigiano alla metà del Duecento S.Fiorano era capopieve (CDL II 1).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese (Tassa dei cavalli).
Nel compartimento territoriale del 1751 S. Fiorano comprendeva i “cassinaggi” di Cavarezza vecchia Fontana, Corradina, Cassina Nova, Cassinetta, Devizia, Cassina Balbina, Colombara de Mezzalli, Palazzina, Monfrina, Bornisa, Cigolina, Cassinetta presso Forabio, Regona, Colombare, Casa del Lago, Cassine sopra Lago, Carbonate, Campone, Piantade, Molinazzo (Compartimento Ducato di Milano, 1751). L’inchiesta disposta nello stesso torno di anni dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che il comune, che contava 1300 abitanti, era feudo del marchese Giovanni Giorgio Pio Pallavicino. Il feudatario era rappresentato da un podestà, al momento residente a Codogno, e dal luogotenente di questi, residente nel feudo e stipendiato con 24.10 lire all’anno; al podestà feudale e a quello di Lodi prestava giuramento il console del comune.
Priva di organi rappresentativi, la comunità era amministrata da tre deputati, due per il reale eletti tra i maggiori estimi, e uno per il personale, eletti annualmente. Completava l’organico del comune un cancelliere, stipendiato con 160 lire all’anno e responsabile della tenuta della documentazione pubblica. La riscossione delle taglie era affidata a un esattore, nominato con asta pubblica (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3050).
Nel 1753 il comune era ancora compreso nel Vescovato Inferiore di strada Cremonese(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, S. Fiorano risulta compreso nella XXIII delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

ultima modifica: 10/12/2003

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]