collaterale sec. XV - 1632

L’ufficio del collaterale, denominato anche collaterale generale, era addetto agli affari militari del ducato, provvedendo al mantenimento delle truppe e curando i lavori di fortificazione. Dalla metà del secolo XV acquisiva le competenze dell’ufficio delle bollette, dovedosi così occupare anche di polizia sanitaria, sopraintendendo “alla nettezza delle strade, alla sorveglianza degli spurghi e delle cloache per ’ovviare all’infettione dell’aria’, alle discipline delle attività nocive ed inquinanti”, e adoperandosi per “tener lontano dalla città ogni sospetto di peste” (Mantova 1958-1963; Navarrini 1984). Doveva inoltre controllare i movimenti delle persone, vigilando sugli “affari relativi a ’cantimbanchi et feste di ballarÈ, a quelli rigurdanti locande, alberghi e vagabondi, ecc.”. In particolare l’ufficio delle bollette, retto nel 1504 da un “prefectus autem seu superior”, forse già dalla metà del secolo XV, era tenuto a compilare i registri dei morti in città, redatti da un notaio dell’ufficio in base alle denuncie fatte dai capi di compagnia delle contrade, che, alle dipendenze del collaterale, erano posti a capo delle venti contrade in cui era divisa la città. Essi avevano compiti di ordine pubblico e “si occupavano dei censimenti urbani, delle bocche e delle biade, della raccolta delle elemosine e delle tasse, controllavano le licenze di osti e albergatori, la presenza di forestiri in città”.
Nel 1632 l’ufficio del collaterale veniva aggregato al magistrato di sanità (Navarrini 1984).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giancarlo Cobelli ]