maestrato di sanità 1750 - 1786

Il piano dei tribunali ed uffici della città e ducato di Mantova del 1750 (piano 15 marzo 1750) stabiliva che maestrato di sanità (così denominato nel detto piano) fosse composto dal presidente, da sei conservatori, di cui quattro nobili e due cittadini, un dottore del collegio col titolo di uditore, e da un medico di collegio. Il presidente, in caso di necessità, poteva chiamare e consultare anche il protomedico. Nominati ad arbitrio del governo, duravano in carica due anni, rinnovandosi di volta in volta tre conservatori, “ad effetto di lasciare nel tribunale sempre numero sufficente d’informati”.
Il maestrato di sanità aveva competenza “nelle materie riguardanti la salute pubblica”, avendo “cognizione così civile come criminale delle cause ed emergenze relative alla universale salute”.
Presso il maestrato di sanità prestavano il loro servizio un cancelliere, che, assistito da un coadiutore, oltre a tenere il “registro delle consegne de’ forestieri”, doveva “ricevere e denonzie de’ nati e morti, spedire le licenze per l’aprimento de’ cadaveri, per l’espurgo delle cloache della città e il trasporto fuori di essa delle bestie morte per sepellirle”. Vi erano inoltre un “visitadore ed un assistente all’interramento de’ cadaveri de’ soldati di presidio”, e un portiere (piano 15 marzo 1750; cfr Zanca-Carra 1980).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giancarlo Cobelli ]