giunta di governo di Mantova 1791 - 1797

In seguito al dispaccio del 24 gennaio 1791 con cui si stabiliva il distacco del mantovano dal milanese (Mantova 1958-1963) e al piano di sistemazione della regia e pubblica amministrazione per la città ed il ducato di Mantova del 2 febbraio 1791, in base al quale la “città e provincia di Mantova avrà un governo separato, il quale colla dipendenza però del governo generale della Lombardia Austriaca” (piano 2 febbraio 1791), veniva istituita una regia giunta di governo. Essa “sarà il centro dell’amministrazione di tutta la provincia ed avrà la suprema autorità esecutiva e regolativa per tutti gli oggetti ed affari politici ed economici”, dovendo comunque ricorrere al governo generale di Milano in caso di variazione di regolamenti e di ordini generali o in caso di dubbi di interpretazione di essi.
La giunta di governo era composta da un presidente e da tre consiglieri, il primo dei quali era il presidente pro tempore del magistrato camerale, il secondo era il prefetto della congregazione delegata dello stato, il terzo di nomina reale.
La giunta di governo era assistita da un segretario, di nomina reale, scelto fra una terna di nomi indicata dalla stessa giunta, il quale era a capo dell’offizio della cancelleria governativa, formata da tre ufficiali, un amanuense, un aiutante di governo e un portiere.
Dipendevano dalla giunta di governo gli uffici dell’archivio governativo di Mantova, a capo del quale vi era un prefetto, la reale accademia della scienza, diretta anch’essa da un prefetto, che doveva insieme al suo direttorio, far osservare il piano statutario. Dipendevano dalla giunta di governo la direzione medica, chirurgica e veterinaria e la delegazione per gli affari ecclesiastici, che doveva “procurare … l’integrità e l’esercizio della sovrana autorità legislativa nelle materia di polizia ecclesiastica” e che era diretta da un regio delegato agli affari ecclesiastici, nominato dal governo generale di Milano, scelto fra una terna di nomi proposta dalla giunta di governo e Mantova.
Dal presidente della giunta di governo dipendevano invece gli uffici della soprintendenza ai regi teatri, a capo della quale vi era un direttore, e dell’intendenza delle regie poste, anch’essa retta da un direttore. Dipendevano dal presidente ancora la commissione araldica, che doveva vigilare sugli editti e ordini araldici e che, “coperta” dal presidente, era formata da quattro cavalieri patrizi di antica nobiltà, ed era assistita da un ufficiale della giunta in qualità di segretaro, da “un re d’armi” e da un portiere. (piano 2 febbraio 1791; Fantini d’Onofrio 1997).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giancarlo Cobelli ]