congregazione municipale di Mantova 1786 - 1791

A seguito dell’editto del 26 settembre 1786 con cui la Lombardia Austriaca veniva divisa in otto provincie, veniva istituita la congregazione municipale di Mantova con decorrenza dal 1° novembre 1786. La congregazione di Mantova era composta da nove membri, di cui sei scelti dal ceto patrizio e tre dal corpo degli estimati. A capo della congregazione municipale vi era il prefetto, scelto fra i patrizi, mentre gli altri membri erano denominati assessori. I componenti della congregazione municipale, che dovevano “avere almeno duemila scudi d’estimo in testa propria nelle rispettive provincie”, rimanevano in carica per sei anni, rinnovando quattro membri ogni tre anni, mentre il prefetto poteva essere riconfermato.
La congregazione municipale doveva occuparsi degli “oggetti dell’economica amministrazione del patrimonio pubblico … come è stato osservato fin’ora dalle congregazioni patrimoniali”. Si occupava infatti della manutenzione delle strade, degli alloggi e fazioni militari e della “soprintendenza alle fabbriche dei rispettivi pubblici ed all’ornato esterno delle città”. Aveva la “vigilanza sopra la condotta dei commissari, ossieno cassieri della provincia” e la “sopraintendenza alle vettovaglie”, con facoltà di fissare i calmieri. Doveva provvedere agli “articoli di polizia e sanità” ed esercitare la “vigilanza nel caso di incendi”. Aveva “la facoltà e il diritto di regolare e di provvedere sopra tutto ciò che ha rapporto alle così dette digagne”, di cui doveva occuparsi uno degli assessori patrizi.
Ogni otto giorni la congregazione municipale, come l’intendente politico, doveva trasmettere al consiglio di governo copia del “protocollo” dal quale “apparisca la vera ed estrinseca qualità dell’affare e quale sia stato il fondamento ed il motivo di ciascuna risoluzione” (congregazioni municipali 26 settembre 1786; Mozzarelli 1990).

ultima modifica: 23/02/2003

[ Giancarlo Cobelli ]