banco di sant'Ambrogio 1593 - 1786

Polmone finanziario del patriziato milanese, fondato nel 1593 e regolamentato dagli statuti del 1601, il Banco di sant’Ambrogio era gestito da una congregazione omonima, composta da dieci governatori, cioè dal vicario di provvisione, dal regio luogotenente, da due membri del Tribunale di provvisione, due conservatori del patrimonio, due decurioni, un dottore collegiato, che ricopriva la carica di pro-vicario, e ancora da un decurione esperto di contabilità.
I governatori membri del Tribunale di provvisione e della Congregazione del patrimonio venivano nominati dai rispettivi “consessi” e restavano in carica per un periodo di tempo uguale a quello previsto per l’ufficio al quale appartenevano. I due decurioni, il giureconsulto e l’esperto di contabilità erano invece eletti dal Consiglio generale, che li sceglieva tra una terna di nomi compilata dalla stessa Congregazione del banco. La durata del loro incarico era di quattro anni, anche se alla fine di ogni anno uno di essi decadeva e veniva sostituito secondo uno schema ben preciso di avvicendamento: alla fine del primo anno decadeva il dottore collegiato, alla fine del secondo uno dei due decurioni, alla fine del terzo l’esperto contabile e alla fine del quarto l’altro decurione.
La Congregazione del banco di sant’Ambrogio si occupava dell’amministrazione delle rendite della città, ossia della vendita e dell’appalto delle imprese dei dazi civili, oltre che della gestione dell’omonimo banco, di cui era organo direttivo.
I contratti di appalto venivano stipulati dalla congregazione su delega del Consiglio generale, il quale poteva anche autorizzare deroghe alla durata ordinaria dei contratti – pari a tre anni – oppure consentire l’unione in un unico appalto di più imprese.
La Congregazione, nella seconda metà del Settecento, gestiva quasi tutte le entrate della città che erano pervenute al banco nel corso del Seicento in cambio o a garanzia delle sovvenzioni fatte dalla stessa. Nelle situazioni di particolare gravità essa interveniva anticipando i capitali a copertura finanziaria degli obblighi e degli oneri della città.
I governatori della Congregazione del banco dovevano riunirsi ogni sabato mattina, alla presenza di un cancelliere incaricato di stendere i verbali delle riunioni. Ogni governatore, a turno, doveva inoltre essere presente, per una settimana consecutiva, per tutto l’orario di apertura del banco, al fine di seguirne da vicino l’attività quotidiana, prendere conoscenza delle operazioni effettuate e controllare la consistenza della cassa.
Tra le attribuzioni dei governatori vi era anche la nomina di tutti i dipendenti dell’istituto, i più importanti dei quali erano il sindaco, incaricato di verificare la validità dei documenti relativi alle operazioni effettuate, e il ragionatto generale. Il consiglio, in particolari circostanze, poteva nominare gli “aggiunti” alla congregazione del banco per coadiuvare gli altri membri.
La dotazione del banco era prevalentemente costituita da capitali depositati che non davano diritto; da azioni dette “luoghi” i cui proprietari, detti luogatari, ricevevano dal banco la metà degli utili ricavati; e ancora da azioni dette “molteplici” i cui interessi non potevano essere riscossi prima di cinque anni.
In questo modo il comune milanese, ottenendo dal Banco capitali a basso interesse intendeva risanare ed estinguere i debiti contratti nel corso dei secoli. Ciò nella realtà non avvenne al punto che il comune, incapace di pagare anche solo gli interessi spettanti al Banco, cominciò ad alienargli l’amministrazione di regalie ed a rilasciargli il godimento dei redditi relativi, facendo quindi sempre più gli interessi del Banco che in pochi decenni acquistò grande floridezza economica.
Se ancora in seguito alla riforma del 1758 il Banco di sant’Ambrogio – e con esso il suo organo direttivo – continuò a rappresentare il polmone finanziario del patriziato milanese, con le riforme del 1786 cessò di esistere: secondo quanto disposto dalla nuova normativa il Banco venne inglobato nel Monte di santa Teresa (Cova 1972).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria - Milano ]