congregazione militare sec. XVII - 1758

La Congregazione militare rappresentava una delle commissioni decurionali permanenti. Composta dai membri della Congregazione del patrimonio, da sei decurioni aggiunti, dal sovrintendente generale della milizia urbana, dai sei maestri di campo, uno per ogni porta della città, e da quattro militari, anch’essi esponenti del ceto patrizio milanese, la Congregazione era responsabile dell’organizzazione della milizia urbana.
Il sovrintendente generale e i sei maestri di campo, tutti patrizi esperti dell’arte militare, costituivano, insieme ad una truppa di 6.000 uomini, la milizia urbana.
Questi 6.000 militi, la cui età variava tra i 18 e i 50 anni, erano divisi in sei reggimenti, comandati ciascuno da un maestro di campo, coadiuvati da capitani, tenenti e sergenti. L’intero corpo faceva capo al sovrintendente generale, che veniva nominato dal governatore tra una terna di nomi preparata dal Consiglio generale.
La nomina degli altri comandanti della milizia spettava al Consiglio generale, anche se doveva essere confermata dal governatore.
Il mantenimento delle truppe, nello stato di Milano, tradizionalmente rappresentava motivo di lite e di scontro tra i “pubblici” dello stato e i governo. Tuttavia un accordo raggiunto nel corso del XVII secolo stabilì che la città dovesse provvedere al mantenimento della milizia coi proventi di una apposita imposta e che nel caso in cui la milizia si fosse trovata ad operare fuori dalle mura cittadine la somministrazione di armi e soprattutto di vettovaglie sarebbe invece spettata al governo.
La milizia urbana era solitamente destinata alla custodia delle porte e dei bastioni della città, durante le guerre o quando si temeva il pericolo di contagio dalla peste.
Poco chiara la data di nascita della milizia: Franco Arese sostiene che fu costituita nel 1636 dopo che le truppe savoiarde e francesi ebbero passato il Ticino (Arese 1980); Ettore Verga fa risalire invece la creazione della milizia al 1635; Mario Bendiscioli la colloca ancora prima nel 1615 (Bendiscioli 1957 a).
Nel 1749 il Consiglio generale approvò un progetto elaborato proprio dalla Congregazione del patrimonio, secondo il quale la custodia delle porte della città e la sorveglianza sul passaggio di disertori e forestieri dovevano essere affidate all’impresario del vino e macina, sollevando quindi da quell’onere i cittadini della milizia urbana.
E ancora la riforma del 1758 dettò alcune norme anche per la Congregazione militare, considerato che la riformata Congregazione del patrimonio ne era pur sempre il nucleo costitutivo. La nuova Congregazione del patrimonio, insieme ai sei decurioni aggiunti, al sovrintendente generale, ai sei maestri di campo e ai quattro aggiunti militari, continuava a svolgere le funzioni della Congregazione militare ma soltanto in città. Le incombenze militari al di fuori della città erano delegate ai due sindaci del Ducato, due conservatori del patrimonio, un decurione ed un estimato, che si accollavano l’onere di mettere in atto le deliberazioni della Congregazione militare.

ultima modifica: 19/01/2005

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