estimatore sec. XIV - sec. XV

Nel periodo signorile la carica di estimatore pubblico – istituto di antica origine che giustificava la propria esistenza rifacendosi ai deum timentes homines, presenti per legge a tutti i contratti di permuta stipulati dalle chiese – vide notevolmente ampliate le competenze ad esso attribuite.
Nominati direttamente dal signore agli estimatori – il cui numero variò a seconda delle circostanze – venne infatti riconosciuta, oltre alle competenze loro specificatamente delegate durante il periodo comunale – quale la stima dei beni su cui i consoli di giustizia dovevano procedere ad aggiudicazione – la facoltà di procedere all’assegnazione dei beni immobili del debitore, funzione precedentemente riservata ai soli consoli di giustizia (Santoro 1956; Santoro 1968).

ultima modifica: 19/01/2005

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