commissione straordinaria di governo 1800 giugno 24 - 1802 febbraio

Il 17 giugno 1800, il primo console di Francia Bonaparte dispose che il governo della ristabilita Repubblica Cisalpina fosse provvisoriamente affidato ad una Commissione straordinaria formata da 9 membri, che riuniva “tutti i poteri della Repubblica eccettuato il potere giudiziario e il potere legislativo”.
Ad essa, secondo quanto previsto dal suddetto decreto istitutivo, spettava innanzitutto la proposta delle leggi e dei regolamenti alla neoistituita Consulta legislativa e la registrazione e pubblicazione delle stesse una volta approvate; aveva inoltre facoltà di conservare o rimpiazzare i giudici dei tribunali e, in ciascun dipartimento, doveva nominare un commissario, il quale, incaricato “di tutte le particolarità dell’amministrazione”, aveva “sotto i suoi ordini tutti gli agenti municipali e tutti i funzionari civili del suo circondario” (decreto 28 pratile anno VIII c).
Delle relazioni tra la Commissione straordinaria e le autorità transalpine venne allora incaricato un ministro straordinario del governo francese, cui spettava anche presiedere le sedute della Consulta legislativa (decreto 28 pratile anno VIII b).
I membri della Commissione straordinaria furono scelti personalmente da Bonaparte il 22 giugno e due giorni dopo vennero insediati dal ministro straordinario di stato Petiet e dal generale in capo della Lombardia Vignolle (avviso 5 messidoro anno VIII). Si trattava dei cittadini Antonio Aldini, Raffaele Arauco, Cesare Bargnani, Ambrogio Birago, Giovanni Paradisi, Sigismondo Ruga, Giovanni Battista Sommariva, Francesco Aymi Visconti e Francesco Melzi, il quale però rinunciò all’incarico (Rota 1959)
Neppure tre mesi più tardi, per volontà di Bonaparte, tutte le funzioni attribuite alla Commissione straordinaria di governo vennero concentrate in un più ristretto Comitato di governo, formato da tre componenti: Sommariva, Ruga e Visconti (circolare 3 vendemmiale anno IX).
Il 12 novembre del 1801 i membri della Commissione straordinaria di governo Aldini, Arauco, Bargnani, Birago, Paradisi e Melzi vennero chiamati a prendere parte alla Consulta straordinaria convocata a Lione per votare la nuova carta costituzionale della Repubblica (legge 21 brumale anno X).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria - Milano ]