comune di Cassina Giorgio Aliprandi sec. XVI - 1757

Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo la cascina Aliprandi risulta compresa nella pieve di Desio (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cart. 16 e 17).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 130 anime ed era amministrato da un console, tutore dell’ordine pubblico, e dai compossessori della terra, ai quali era delegata la gestione degli interessi della comunità ed in particolare la “vigilanza sopra la giustizia dei pubblici riparti”
La comunità non era assistita da un cancelliere stabile, questi veniva infatti nominato dai compossessori solamente in occasione della compilazione dei riparti, i quali venivano pagati personalmente dagli estimati alle casse della provincia (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).
A metà del XVIII secolo il comune, infeudato “sotto il titolo del feudo di Desio” dal 1476 (Casanova 1930), era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale di Desio, rappresentato in loco da un luogotenente, a cui la comunità nulla corrispondeva, ed alla giurisdizione regia del podestà di Milano, presso la cui banca criminale il console, tutore dell’ordine pubblico, era tenuto a prestare l’ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3063).

ultima modifica: 13/10/2003

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