contado della Burgaria sec. IX - sec. XIII

Il contado della Burgaria venne per la prima volta citato in un atto testamentario del 877: tra i beni, soprattutto immobiliari e fondiari, che la testatrice Angilberga, vedova dell’imperatore Lodovico II, lasciava al monastero di santa Giulia di Brescia venivano infatti elencati alcuni siti in “Brunago e Trecate nel contado di Burgaria” (Bedina 1997).
Nel IX secolo la giurisdizione del contado si estendeva per un ragguardevole tratto lungo le due sponde del fiume Ticino ed ancora tre secoli più tardi essa “abbracciava l’una e l’altra riva del Tesino, da Galiate in giù sino ai confini Pavesi, confinando a ponente col Novarese e a mezzogiorno col contado di Milano” (Giulini 1854; Bedina 1997).
Nel corso del XIII secolo il territorio della Burgaria, che vedeva in Corbetta e Rosate i centri di maggiore importanza, vennero totalmente assorbiti entro quelli del confinante contado del Seprio e sottoposti alla giurisdizione del vicario del Seprio. Come infatti ricorda il Giulini: “coll’andar del tempo la Martesana si unì colla Baziana e il Seprio colla Burgaria e si avanzarono talemente, che i primi due contadi a mezzogiorno, levante e tramontana, e gli altri due a ponente occuparono tutta la campagna di Milano, e non lasciarono alla città che i puri “Corpi Santi. […] Già di quattro contadi, nel secolo XVI, se n’erano formati due soli; e sebbene sino ai tempi di Carlo V il primo si chiamasse tuttavia della Martesana e della Baziana e l’altro di Seprio e della Burgaria, il nome principale a poco a poco restò solo, e cancellò l’altro” (Giulini 1854).
Differentemente da quanto avveniva per gli altri contadi la denominazione “comitatus” attribuita a quest’area aveva un’accezione esclusivamente geografico-politica che non aveva necessariamente come sbocco naturale la creazione e presenza fisica di un “comites” e tanto meno una possibile dinastia comitale. (Bedina 1997).
La Burgaria, come gli altri contadi che componevano la campagna milanese, rimase politicamente indipendente sino al 1183: in occasione della pace di Costanza firmata appunto in quell’anno, la città di Milano riuscì definitivamente ad estendere la propria giurisdizione direttamente anche sui territori compresi nel contado della Burgaria (Barni 1975) il quale però, come gli altri contadi della campagna milanese, continuò a mantenere i propri consoli.
Il Giulini ricorda infatti che i contadi milanesi “benché avessero dipendenza dalla città, reggevansi ancora in repubblica ed avevano i loro consoli i quali amministravano la giustizia” (Giulini 1854).

ultima modifica: 19/01/2005

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