parrocchia di San Satiro sec. XIII - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La sua esistenza, agli inizi del XIII secolo, è testimoniata da un atto notarile del 29 giugno 1209 che ricorda l’offitialis Giovanni Stampa (DCA, Satiro, chiesa di S.). La chiesa di San Satiro è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo in Porta Romana della città di Milano (Notitia cleri 1398). Nel 1524 è inclusa nella rubrica di tutte le parrocchie di Milano (Rubrica parrocchie città di Milano, 1524). San Satiro è attestata come rettoria nel 1564, nella città di Milano (Liber seminarii 1564). Risulta compresa tra le parrocchie di Porta Romana nel 1576 (Decreti Famagosta 1576). La rettoria di San Satiro figura nel registro dei benefici della diocesi di Milano portante il prospetto delle imposte per gli anni 1579-1585 (Registro benefici diocesi di Milano, 1579-1585). Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di San Satiro è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili tra le parrocchie di Porta Romana.
Nel 1754 la chiesa con gli edifici pertinenti venne concessa alla congregazione dei preti di San Filippo Neri i cui superiori, o prevosti, rivestivano la qualifica di rappresentanti ufficiali e amministratori della parrocchia mentre l’effettiva cura d’anime veniva svolta da un vicario curato che ne era responsabile. La congregazione religiosa venne soppressa nel 1787, e l’ultimo vicario venne investito del titolo di parroco (DCA, Satiro, chiesa di S.).
Nella tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano risalente al 1781, la rendita netta della parrocchia di San Satiro assommava a lire 603.10, la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario, il numero delle anime era di 1.537 (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel piano governativo di riduzione delle parrocchie nella città e nei Corpi Santi di Milano che ebbe pieno effetto dal 25 dicembre 1787 (avviso 16 novembre 1787), il distretto della chiesa parrocchiale di San Satiro comprendeva le contrade de’ Tre Re, Cappello, Speronari, Spadari, Pennacchiari, Lupa, Bella, Falcone, il vicolo di San Giovanni Laterano, il Malcantone, tre case nella contrada de’ Nobili.
Nel 1805, con il piano napoleonico di concentrazione delle parrocchie nelle città principali del regno d’Italia, alla parrocchia di San Satiro venne unita la parrocchia di Santa Maria della Rosa in San Seplocro (decreto 22 giugno 1805).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella città di Milano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 1597,13; il clero era costituito dal preposto parroco e da sei sacerdoti complessivamente, tra i quali tre coadiutori. I parrocchiani erano 4000; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di San Giovanni in Laterano e di San Filippo Neri; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la compagnia di San Luigi Gonzaga, il consorzio di San Francesco d’Assisi; nella chiesa di San Giovanni in Laterano erano eretti il Consorzio della Beata Vergine Addolorata e il Consorzio del Sacro Cuore di Gesù. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Milano).
Tra XIX e XX secolo, la parrocchia di San Satiro è sempre stata inserita tra le parrocchie urbane della Porta II della città di Milano, o Porta Romana con Porta Vigentina e Porta Ludovica, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato del Centro B, nella zona pastorale I di Milano città.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Saverio Almini ]