parrocchia di San Martino sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Martino di Perledo č attestata alla fine del XIII secolo alle dipendenze della pieve di Varenna (Liber notitiae); divenne capopieve probabilmente nei primi anni del XIV secolo (Pensa 1980). Nel 1592 la chiesa plebana, collegiata e prepositurale di San Martino di Perledo era segnalata come l’unica parrocchiale della pieve (Visitatio ad limina 1592). Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Perledo riportano costantemente gli atti relativi alla parrocchiale plebana e prepositurale di San Martino.
Perledo fu sede di vicariato foraneo, incluso nella regione V della diocesi, fin dall’epoca post-tridentina.
Nel 1746, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Perledo, nella chiesa prepositurale e plebana di San Martino vescovo di Perledo si avevano la societā del Santissimo Sacramento, eretta canonicamente all’altare maggiore e aggregata all’arciconfraternita di Santa Maria sopra Minerva di Roma, come risultava dalle lettere apostoliche di papa Gregorio XIII del giorno 21 marzo 1582, confermata dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi il 29 giugno 1722; la confraternita annessa alla cappella della Beatissima Vergine Maria, confermata con autoritā ordinaria dall’arcivescovo Odescalchi durante la sua visita pastorale e di nuovo istituita e in perpetuo unita al sodalizio del Santissimo Sacramento; il consorzio o confraternita del Suffragio, istituito nell’oratorio della Beata Vergine Maria in Gittana l’11 luglio 1746. Il numero dei parrocchiani era di 807, di cui 560 comunicati. Il clero risultava composto da cinque canonici, compreso il preposito, e due chierici. Entro i confini della parrocchia di Perledo esisteva l’oratorio di Santa Lucia, l’oratorio di Santa Maria ad Elisabeth al Portone, l’oratorio sotto il titolo dell’Annunciazione della Beatissima Vergine Maria e quelli della Nativitā della Beata Maria Vergine in Gittana, di San Lorenzo levita e martire in Regoledo, di Santa Maria Maddalena in Gisazio, di San Bernardo in Bologna, dei Santi apostoli Pietro e Paolo in Tondello, di San Giovanni Battista in Regolo, di Sant’Antonio abate inVezio e l’oratorio alpestre di Sant’Eustachio detto in Monte di Albiga (Visita Pozzobonelli, Pievi lacuali).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa prepositurale di San Martino possedeva fondi per 136.13 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 726 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della cittā e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura di Perledo assommava a lire 970.14.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Perledo, la rendita netta del beneficio parrocchiale ammontava a lire 965; esisteva inoltre un beneficio coadiutorale. Entro i confini della parrocchia di Perledo esistevano gli oratori di San Bernardo in Bologna, di Santa Maria Maddalena in Gisazio, dei Santi Pietro e Paolo in Tondello, di San Giovanni Battista in Regolo, della Beata Vergine di Caravaggio in Campallo, di Sant’Antonio abate in Vezio, di Santa Lucia in Perledo e di Sant’Ambrogio ai Monti. Nella chiesa prepositurale di San Martino di Perledo si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 750. Il clero risultava composto oltre che dal preposito, da un canonico (Visita Ferrari, I, Pieve di Perledo).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di San Martino di Perledo figura sempre sede vicariale nella regione V della diocesi, fino alla revisione della struttura territoriale attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando č stata attribuita al decanato dell’Alto Lario nella zona pastorale III di Lecco.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Alessandra Baretta ]