parrocchia di San Niccolò 1584 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Cappella curata nel 1566, fu eretta parrocchia e collegiata nel 1584 (Palestra 1984). Fino al 1584 era stata sussidiaria della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Castello (DCA, Lecco). Il trasferimento della sede plebana e della dignità prepositurale dalla chiesa dei Santi Gervaso e Protaso di Castello, ridotta a cappellania, a quella di San Niccolò di Lecco avvenne nel XVI secolo ad opera di Carlo Borromeo (Palestra 1984); il documento relativo alla traslazione del beneficio prepositurale dalla chiesa dei Santi Gervaso e Protaso di Castello alla chiesa di San Niccolò di Lecco dovrebbe datare 25 agosto 1605 (Visita Ferrari, I, Pieve di Lecco). Il 23 agosto 1584 si ebbe la traslazione del capitolo canonicale, sempre per volontà di Carlo Borromeo (Palestra 1984; Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili di Milano riportano costantemente gli atti relativi alla parrocchiale plebana e collegiata di San Niccolò.
Lecco fu sede di vicariato foraneo, incluso nella regione V della diocesi, dall’epoca post-tridentina.
Nel 1746, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Lecco, nella chiesa collegiata e plebana di San Niccolò vescovo di Lecco si avevano le confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario, istituita il 6 gennaio 1607, la “pia societas” eretta canonicamente all’altare di San Carlo, come risulta dagli atti della visita pastorale dell’arcivescovo Federico Visconti e successivamente aggregata all’arciconfraternita dei Vivi e dei Morti di Roma. Il collegio canonicale era costituito da cinque canonici escluso il preposito. Entro i confini della prepositura di Lecco esistevano gli oratori dei Santi Calimero e Marta dentro le mura, di Santa Maria ad Elisabeth o della Beata Vergine Lauretana, di San Giacomo apostolo, vicino e fuori le mura, dei Santi Marco e Gregorio in Pescarenico, di San Carlo al porto di Lecco, di Sant’Agata in Pescate (Visita Pozzobonelli, Pieve di Lecco).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la prepositura di San Niccolò di Lecco con Pescarenico possedeva fondi per 305.4 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1394 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura in cura d’anime di Lecco assommava a lire 2101.11.9; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava a Roma (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1897, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Lecco, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 2223.46 con l’esclusione di quattro coadiutorie. Entro i confini della parrocchia di San Niccolò di Lecco esistevano l’oratorio di Santa Marta, le chiese di Santa Maria del Presepio del Civico Ospedale, di San Giuseppe alle Torrette Inferiori, di Sant’Agata in Pescate, l’oratorio maschile dell’Immacolata e San Filippo, l’oratorio femminile della Beata Vergine del Sacro Cuore al Belvedere e la chiesa di San Carlo al Porto. Nella parrocchia si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, fondata nella chiesa di Santa Marta. Il numero dei parrocchiani era di circa 10000. Il collegio canonicale risultava composto da quattro canonici escluso il preposito (Visita Ferrari, I, Pieve di Lecco).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di san Niccolò di Lecco figura sempre come sede vicariale nella regione V, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Lecco nella zona pastorale III di Lecco.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Alessandra Baretta ]
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