parrocchia di Sant'Ambrogio sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Milano. Probabilmente, la chiesa primitiva di Lonate fu San Nazaro, cui si affiancò successivamente Sant’Ambrogio. Il primo cappellano di Sant’Ambrogio e San Nazaro ricordato nei documenti fu Giovanni Maridati, che risulta in un atto del 1303. Un documento dell’aprile 1344 segnala che a quella data vi era un rettore di San Nazaro, che aveva nome Stefano Piantanida; mentre un altro Piantanida, Giacomo, era rettore di Sant’Ambrogio. Nella Notitia cleri Mediolanensis del 1398 sono citate la cappella di Sant’Ambrogio e una cappella di San Giovanni; appaiono inoltre la cappellania di Santa Maria in San Nazaro e quella dei Santi Taddeo e Agnese, che sorgeva in Sant’Antonino (Notitia cleri 1398). Nel 1455, negli atti della visita pastorale dell’arcivescovo Gabriele Sforza, Sant’Ambrogio e San Nazaro di Lonate appaiono come “capelle curate”. Secondo un’annotazione del parroco don A. Pifferi in data 1904, la chiesa di Sant’Ambrogio sarebbe stata costruita nel 1498 sopra un antico oratorio della scuola laicale di Sant’Ambrogio e consacrata nel 1499. Quando san Carlo Borromeo si recò a Lonate Pozzolo nel 1567, trovò una situazione particolare. Infatti, le funzioni parrocchiali venivano svolte da due curati in due chiese, quella di Sant’Ambrogio e quella di San Nazaro e Celso, in completa decadenza. La suddivisione era motivata dalla presenza, nel passato, delle due cappelle curate. La porzione di San Nazaro era a sua volta suddivisa in quattro parti. La prima, Cantone di sopra, comprendeva 65 fuochi; la seconda, In borgo verso ponente, 26; la terza, Contrada d’Amara, era di 36 fuochi; mentre la quarta parte, Valletta verso mezzogiorno, comprendeva 16 fuochi. Oltre a questi vi erano altri 17 nuclei familiari in cascine e ville sparse. In totale, la porzione contava 160 fuochi. Le persone ammesse alla comunione erano 358, le non ammesse 288 (Oltrona Visconti 1969). La serie dei parroci di Lonate inizia con Francesco Galli, nel 1570. Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Gallarate.
Nel 1750, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Sant’Ambrogio vescovo e dottore di Lonate Pozzolo era costituito da due parroci porzionari; il popolo assommava a 1600 anime complessive, di cui 1200 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento; la confraternita della Santa Croce; nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo aveva sede la confraternita omonima, i cui ascritti seguivano le regole dettate da san Carlo e avevano facoltà di indossare abiti di sacco; nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso aveva sede la confraternita omonima, i cui ascritti seguivano le regole dettate da san Carlo e avevano facoltà di indossare l’abito di colore celeste. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa di Sant’Ambrogio, esistevano gli oratori dei Santi Nazaro e Celso, Santi apostoli Pietro e Paolo, Beata Maria Vergine delle Grazie, San Giovanni Battista al Lazzaretto, Sant’Eugenio in Tornavento, Beata Maria Vergine alla Maggia, Sant’Antonio della Regia Camera. Nel territorio della parrocchia di Lonate Pozzolo erano siti infine tre monasteri femminili della regola di Sant’Agostino: il monastero di San Michele, il monastero di Santa Maria degli Angeli, il monastero di Sant’Agata vergine e martire. Esisteva inoltre il luogo pio della carità, eretto dalla famiglia Repossi (Visita Pozzobonelli, Pieve di Gallarate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Lonate Pozzolo possedeva fondi per 349.14 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1887 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, le rendite nette delle parrocchie porzionarie di Sant’Ambrogio e dei Santi Nazaro e Celso di Lonate Pozzolo assommavano rispettivamente a lire 1024 e 933.9.3; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Gallarate, il reddito netto del beneficio parrocchiale non fu rilevato; il clero era costituito dal parroco, da due coadiutori e da un altro coadiutore a Tornavento. I parrocchiani erano 5000, compresi gli abitanti delle frazioni Tornavento, Gelata, Calderona; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori di Santa Maria degli Angeli; Beata Vergine delle Grazie; Sant’Eugenio in Tornavanto; Santi Giovanni e Giacomo in Campagna; Immacolata alla Calderona; Immacolata alla Cascina Maggia; Madonna del Carmelo, cimiteriale; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria e la compagnia di San Luigi Gonzaga, il consorzio di San Carlo; tra gli istituti di beneficienza si contavano l’asilo infantile, la casa Sormani, la casa delle suore Figlie della carità o canossiane. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Gallarate).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Lonate Pozzolo è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Gallarate, nella regione I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Gallarate, nella zona pastorale II di Varese.

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]