pieve di San Martino 1582 - 1971

Pieve della diocesi di Milano. A causa della decadenza della collegiata plebana di San Giovanni evangelista di Castelseprio, segnalata negli atti della visita pastorale del delegato padre Leonetto Chiavone, l’arcivescovo Carlo Borromeo decise di trasportare la collegiata e le funzioni di capopieve da Castelseprio a Carnago. Il passaggio avvenne il 25 luglio 1582. Carnago fu preferita rispetto a Tradate, in quanto quest’ultima località risultava troppo decentrata rispetto agli altri centri della pieve. A seguito della traslazione, divenne collegiata la chiesa di San Martino in Carnago. Iniziarono il 24 marzo 1583 i lavori per la costruzione delle case canonicali, che però si protrassero per lungo tempo a causa della scarsità dei finanziamenti, cosicché il cardinale Federico Borromeo, che effettuò la sua visita pastorale nel 1606, ottenne dal papa un breve di autorizzazione, datato 6 ottobre 1611, alla soppressione della collegiata, le cui rendite furono assegnate in gran parte al capitolo di Sant’Ambrogio e alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Carnago rimase solamente parrocchia plebana fino al 4 marzo 1615, quando fu restituita al parroco della dignità di prevosto. Alla collegiata fu assegnato, oltre al coadiutore, un cappellano semplice e un cappellano scolastico. Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Carnago, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, fino alla costituzione della nuova pieve di Tradate nel 1888, con l’eccezione dell’arcipretura e poi vicariato foraneo in luogo di Castiglione, era inserito nella regione forense III.
Nel giugno del 1747 vi fu nella pieve di Carnago la visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli. La popolazione della pieve era a quell’epoca di 9738 anime, distribuite in 14 parrocchie, che disponevano di 61 sacerdoti, di cui 17 erano parroci o coadiutori curati e gli altri 44 erano cappellani. Nel 1828 la popolazione della pieve era salita a 12.300 anime, mentre i centri più popolosi erano Tradate, Vedano e Caronno Ghiringhello. Nel 1866, mentre la prepositura di Carnago era vacante, venne staccata dalla pieve la parrocchia di Tradate, che venne elevata a prepositura e vicaria foranea in luogo. Nel 1888 la pieve di Carnago subì un’ulteriore riduzione, per il distacco delle parrocchie di Abbiate Guazzone, Lonate Ceppino, Vedano, Venegono Superiore e Venegono Inferiore, che vennero aggregate alla pieve di Tradate. Rimasero pertanto alle dipendenze di Carnago solamente le parrocchie di Caronno Ghiringhello, Castronno, Gornate Inferiore, Lozza, Morazzone, Rovate e Vicoseprio, per 8700 abitanti complessivi, con 15 sacerdoti e 19 chiese. La popolazione della pieve di Carnago era salita a 9500 anime all’epoca della prima visita pastorale del cardinale Andrea Carlo Ferrari, avvenuta nel 1897, alla quale seguirono altre visite, nel 1905, nel 1911 e nel 1917. Dopo quest’ultima visita, il 12 dicembre 1917, venne emanato il decreto di erezione della parrocchia di Travaino, ricavata stralciando il territorio parrocchiale di Caronno Ghiringhello e già costituita in vicaria curata il 13 marzo 1911. Un’altra erezione in vicaria curata si registrò il 22 dicembre 1920 per il territorio di Gornate Superiore, stralciato, assieme a quello di Caronno Corbellaro, dalla parrocchia di Lozza. Gornate Superiore divenne poi parrocchia il 25 gennaio 1932.
Nel corso del XX secolo la pieve di Carnago è sempre stata inclusa nella regione III, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali le parrocchie di Carnago, Caronno Varesino, Castronno, Castelseprio, Gornate Olona, Rovate, Travaino, Lozza, Morazzone furono assegnate al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese; la parrocchia di Gornate Superiore fu assegnata al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Tradate nella zona pastorale II di Varese. Con 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo vi fu una sorta di ricostituzione dell’ex territorio plebano di Carnago mediante la creazione del decanato di Carnago (DCA, Carnago).

ultima modifica: 04/01/2007

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]