comune di Pieve Albignola sec. XIV - 1707

Nell’Elenco dei pagamenti di tasse di fodro e di giogatico, si trova “Secundum breue de Lomellina, Albignola”, (Bollea 1909).
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Plebs Albignole cum S. Honorata, nella contea Lumellina (Soriga 1913).
In un manoscritto del 1383 si legge: “Ad stratam que est a portu Dossorum usque ad Plebem Albignole. Podesteria Glareolarum, locus Plebis Albignole” (Statuta stratarum).
Dopo la metà del XV secolo, il feudo viene acquistato dai Malaspina di Alagna, in questo periodo Albignola fa parte della Sub-squadra-Sannazzarii.
Nel 1523 Ippolita Fieramonte, vedova del marchese Malaspina, per riacquistare il feudo di Sannazzaro, possieduto dal 1473 dai nobili Fregoso, vende, fra gli altri il feudo di Pieve a Gabriele Paleari (milanese).
Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).
Nel 1700 viene qui istituito un ufficio di insinuazione, con notaio, da questa data il comune risulterà sottointeso come luogo di “tappa” cui erano aggregati vari comuni limitrofi, detto ufficio sarà abolito nel 1743 quando passeranno tutti nell’unica sede di Mortara.

ultima modifica: 27/10/2002

[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]