comune di San Giorgio sec. XIV - 1707

Nel secolo X ai confini dell’attuale comune esisteva un luogo che si chiamava Monticelli (oggi scomparso), nato intorno ad un monastero dei Benedettini (Forte 1940).
Monticelli aveva dipendenti le località di Barboglio, San Pietro, San Lorenzo, San Bernardo e San Giorgio in quest’ultima sorse il castello e, intorno all’anno Mille si agglomerò un vero e proprio paese.
In una convenzione del 988 stipulata tra Giovanni abate del monastero di San Silvestro di Nonantola e Giovanni prete dell’ordine della chiesa pavese, il primo concedeva al secondo, tra l’altro, anche i beni situati in “Monticello, in fine Sancti Giorgii”, nel comitato di Lomello (Forte 1939-40).
Nell’Elenco del 1181 dei pagamenti di tasse di fodro e di giogatico, si trova “Secundum breue de Lomellina, Jn Sancto Georgio (…)”, (Bollea 1909).
Nel 1290 il feudo è in possesso di Castellino Beccaria.
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come S. Georgius, in contea Lumellina (Soriga 1913).
Il feudo dei Beccaria passò in mano di Facino Cane, e precisamente nel 1404.
Nel periodo Visconteo-Sforzesco i duchi di Milano (da Filippo Maria Visconti a Ludovico il Moro) ne fecero oggetto di donazioni e vendite ai loro favoriti politici, senza alcun riguardo per gli abitanti del luogo (De Valide, Birago, Maletta, Giovanni Simonetta, Giovanni Bechetto).
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Sanctus Georgius” (statuta stratarum).
In seguito ad una visita pastorale il feudo, nel 1460 contava 150 case (Bergamo 1995).
Nel 1467 gli uomini di San Giorgio riuniti “subtus alogiam platee Comunis”, convocati dal sindaco e procuratore della camera ducale, giurano fedeltà al duca Galeazzo Maria Sforza.
Nel maggio del 1524 i maestri dell’entrate ordinarie dello stato di Milano, ordinarono a Zaccaria Asaglito (Assalito o Assereto) di prendere possesso del luogo, erano, in quel periodo, consoli di San Giorgio il signor Pietro Maria De Massimo e il signor Agostino Rolandi, e formarvano il consiglio del comune i signori Cuini Forte Erardi, Antonio De Mazinis e Domenico De Carolis (Forte 1939-40).
San Giorgio partecipa alla congregazione del principato di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui vengono definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu 1980).
Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già precedentemente riunitesi, compreso San Giorgio, che hanno diritto di voto (Porqueddu 1980).
I Visconti riebbero il feudo nel XVI secolo e lo tennero fino al 22 aprile 1725 anno in cui fu devoluto alla regia camera per la morte, senza discendenti, del marchese Galeazzo Visconti.
Nel 1620 San Giorgio entra a far parte di una delegazione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini”. (Zucchi 1904)
Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).
Verso la fine del 1600 San Giorgio assunse importanza essendo creato centro amministrativo zonale, da qui partivano, a nome del governo, gli avvisi dei pagamenti della tasse e gabelle.

ultima modifica: 27/10/2002

[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]