comune di Mondondone sec. XIII - 1743

Il toponimo si trova per la prima volta nominato in un atto di divisione tra i Malaspina e gli Estensi (Maragliano), il territorio o parte di esso venne assegnato ai Malaspina conti di Tortona. Nel 996 sappiamo che esiste il castello e in un atto del 1141 vengono venduti beni in Mondondone (Cavagna Sangiuliani 1891). Nel 1158 il feudo era tenuto in consorzio da diversi signori e il castello era sede di notaio. Federico I con diploma dell’ 8 agosto 1164 tolse Mondondone alla giurisdizione del vescovo di Tortona per assegnarla alla città di Pavia (diploma Federico I) e la comunità fu così inclusa nell’Oltrepò pavese. In un istrumento del 1248 risulta che il castello con le sue pertinenze era posseduto per metà dal Monastero del Senatore di Pavia e per metà dai Canepanova (Cavagna Sangiuliani 1891). Nel 1268 Rolando di Canepanova veniva nominato podestà e rettore di Mondondone dalla badessa del Senatore e nel 1279 il vicario del podestà di Pavia ordinava ai consoli, al consiglio ed al comune di riconoscere come podestà di Mondondone Giorgio Carbone eletto dal monastero del Senatore (Bollea 1909). In una sentenza del 7 giugno 1298 il podestà di Pavia ordinava alla comunità di Voghera di non molestare gli uomini di Mondondone perchè erano sotto la giurisdizione del monastero del Senatore.
Montedendonum è citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Matteo ed Azzone Visconti agli inizi del sec. XIV con l’aiuto dei Beccaria presero Mondondone e lo fortificarono. Nel 1317 fu assediato dalle truppe del marchese del Monferrato. Nel 1412 il duca di Milano donava Mondondone in feudo a Rinaldo Beccaria e nelle carte dell’ Archivio di Stato di Milano è conservato il giuramento di Manfredo e Rinaldo Beccaria a Galeazzo Maria Sforza. Alla morte di Aureliano Beccaria il feudo ritornò alla Camera Ducale e nel 1610 venne assegnato con Codevilla a Giovanni Battista Beccaria.
Come “Monsdondonus” è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Mondondone compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario; sono sotto la sua giurisdizione Murisasco, Garlassolo, Codevilla, Pontassio e Piana (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Mondondone nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
Con la costituzione della provincia di Voghera, nel regno Sabaudo, il feudo di Mondondone fu incamerato e Mondondone fu costituito capoluogo di comune che comprendeva Codevilla, Garlassolo, Casareggio, Rasei, Piana, Sant’Antonino, Torrazza, Trebio, Pragate, Mogliasco, Cadè, Riccagioia, Maresco, Castellazzo, Nebiolo, Muriasco, Case di Bertuggia.
Nel 1610 Mondondone contava 200 anime, Piana 140, Garlassolo 130, Cascina Vecchia 30, nel 1643 arrivavano a 300 totali (Cavagna Sangiugliani, Vidari).
La leggenda vuole che proprio in Mondondone abbia avuto origine il noto racconto di Bertoldo e Bertoldino; re Alboino, negli anni dell’assedio di Pavia (551-553) si dice avesse posto dimora estiva nella villa Casa Reggia di Mondondone e che dalle conversazioni con tale Montanaro nacque la storia (Casalis 1854).

ultima modifica: 30/11/2006

[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]