pieve di San Martino di Luta sec. XII - sec. XVIII

Pieve della diocesi di Tortona. Attestata come pieve già dal XII secolo (Goggi 1973), nel XVI secolo (Catalogo 1523) la pieve di Luta o Codevilla comprendeva nella propria giurisdizione le chiese di Santa Maria o Sant’Andrea di Retorbido, Sant’Antonino di “Nebrono”, San Bartolomeo di Mondondone, Sant’Albano di Chiapparolo, Santa Maria di “Mursasco”, Santa Maria di Pontasso presso Mondondone, Sant’Agnese presso Codevilla, nonché le chiese campestri di San Fedele presso Sant’Antonino e Santa Maria di Botalino presso Torrazza Coste. Secondo quanto si desume dagli atti della visita apostolica del 1576, la pieve di Luta o Lutta (Codevilla) comprendeva le parrocchiali di San Bernardo o di San Martino, Sant’Andrea di Retorbio (Retorbido), San Bartolomeo di “Montedondono”, Sant’Antonino di “Nibiono”, nonchè la chiesa di Santa Maria di Villa Marsacia e l’oratorio di Santa Maria di Pontasso (Visita Ragazzoni 1576). Negli atti dei sinodi diocesani convocati tra XVI e XVII secolo dai vescovi di Tortona, la pieve di Codevilla risultava avere la medesima circoscrizione territoriale, con l’aggiunta, già alla metà del XVII secolo, delle parrocchie di Torrazza Coste e di Murisasco.
Nel XVII secolo la pieve di Codevilla era compresa nella terza regione della diocesi (Sinodo Fossati 1646; Sinodo 1659; Sinodo Settala 1673).
Nel XVIII secolo la pieve di Codevilla risultava ancora inclusa nella terza regione della diocesi e comprendeva le parrocchie di Codevilla, Mondondone, Retorbido, Sant’Antonino, Murisasco (Visita Resta 1742).

ultima modifica: 03/01/2006

[ Caterina Antonioni ]