parrocchia della Santa Croce sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Vigevano; fino al 1817 appartenne alla diocesi di Pavia.
Il monastero della Santa Croce di Mortara fu edificato per volere di papa Gregorio VII tra il 1080 ed il 1085; con il monastero nacque anche l'Ordine Mortariense. Il 14 ottobre 1096 papa Urbano II consacrò l'altare maggiore della chiesa dedicandolo alla Santa Croce della Beata Maria e degli apostoli (Abbazia di Mortara 1980). Nell'XI secolo il monastero aveva alle sue dipendenze il priorato di Santa Maria di Carbonara (Portalupi 1976) che tenne fino al 1525 (Pezza 1923). Il Pezza riporta che dal XII al XVI secolo la cura d'anime sarebbe stata esercitata presso la chiesa suffraganea di San Cassiano di Robbiano, e che l'abbazia aveva alle sue dipendenze, da epoca imprecisabile, il priorato di Santa Maria di Castello d'Agogna (Pezza 1923). Nei registri delle rationes decimarum del 1322-1323 redatti per la diocesi pavese è menzionata, benché esente, la canonica di Santa Croce di Mortara (Chiappa Mauri 1972), attestata come parrocchia nel 1460, anno della visita pastorale del vescovi di Pavia monsignor de Fossulanis (Toscani 1969).
Secondo quanto riportato dal Pianzola, nel XVI secolo Santa Croce risultava matrice delle chiese di San Pietro di Ceretto, San Pietro di Cantiano, San Martino di Barona, San Michele e San Terenziano di Nicorvo, San Pietro di Parona, Santa Maria in Strata, Santa Maria e San Paolo di Albonese, San Cassiano e dei Santi Siro e Geminiano di Mortara (Pianzola 1930).
Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII "Beati Petri apostoli principis" (bolla 17 agosto 1817) e con il breve 26 settembre 1817 "Cum per nostras litteras" (breve 26 settembre 1817), sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano (Diocesi di Vigevano 1987); fu sede vicariale (circolare Toppia 1819).
Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia di Santa Croce, di patronato della casa reale, era composta da 257 famiglie per un totale di 1.238 persone. Il reddito del beneficio parrocchiale assommava a 1.121 lire, date da un assegno governativo sul tesoro e da alcuni censi. Nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di Santa Margherita presso il cascinale Panizzina, San Giovanni Battista presso il cascinale Gianolo, San Francesco presso il cascinale Bellardona, San Carlo situato nel convento dei frati benedettini; nel territorio parrocchiale era situata anche la chiesa dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria, detta Madonna del Campo. Era inoltre istituita in parrocchia la confraternita del Santissimo Sacramento (Visita Forzani 1845).
Nel 1971, la parrocchia della Santa Croce di Mortara venne asseganata alla zona pastorale nord ovest, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971) (Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Mortara, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972) (Rivista diocesana vigevanese 1972).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Emanuele Robbioni ]