parrocchia di Santa Margherita vergine martire 1817 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Vigevano. Secondo quanto riportato dal Pianzola, Santa Margherita di Remondò era un'antica cappellania alle dipendenze di Sant'Eusebio di Gambolò; il 14 giugno 1755 il cardinal Carlo Francesco Durini, vescovo di Pavia, istituì la vicecura di Santa Margherita vergine martire, dipendente da Sant'Eusebio di Gambolò (Pianzola 1934).
Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII "Beati Petri apostoli principis" (bolla 17 agosto 1817) e con il breve 26 settembre 1817 "Cum per nostras litteras" (breve 26 settembre 1817), sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano (Diocesi di Vigevano 1987) ed eretta a rettoria; rimase inserita nel vicariato di Gambolò (circolare Toppia 1819).
Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia di Santa Margherita vergine e martire era composta da 106 famiglie per un totale di 419 persone. I redditi della parrocchia assommavano a circa 138 lire milanesi, derivanti da alcuni livelli; il reddito del beneficio parrocchiale era composto da 800 lire piemontesi. Erano istituite in parrocchia la confraternita del Santissimo Sacramento e la compagnia della Dottrina Cristiana (Visita Forzani 1845).
Nel 1971, la parrocchia di Remondò venne assegnata alla zona pastorale sud est, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971) (Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Garlasco, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972) (Rivista diocesana vigevanese 1972).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Emanuele Robbioni ]