parrocchia di Sant'Ambrogio sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Vigevano; fino al 1530 appartenne alla diocesi di Pavia.
La prima attestazione dell'esistenza della chiesa di Sant'Ambrogio di Vigevano risale al 963, quando compare citata in un documento di permuta (Carte 1913-1924), la chiesa dipendeva dalla pieve di San Pietro "in Masuico", di identificazione incerta (Pianzola 1930) ed era definita basilica. Molto probabilmente però l'esistenza di un insediamento religioso era preesistente, concordemente con quanto più volte espresso dalla tradizione storica locale. In un documento del 996, comunque, conservato nell'archivio del Capitolo della Chiesa di Novara, è menzionato un certo Dagiberto custode della chiesa di Sant'Ambrogio, che è citata come chiesa pievana dipendente direttamente dal vescovado di Novara. Incerto e discusso dagli storici è il passaggio della basilica di Sant'Ambrogio dall'appartenenza alla pieve di San Pietro al rango di matrice delle parrocchie di Vigevano. In un documento del 1177 è citato un certo Litifredo preposito della chiesa di Vigevano e canonico di quella novarese (Carte 1913-1924). In un breve di Innocenzo II datato 26 giugno 1183, che confermava al vescovo di Novara i beni della sua chiesa, è citata una "plebem Vegevanensem cum capellis suis", una chiesa cioè pievana con dipendenze, senza però l'indicazione del titolo, ma secondo il Pianzola da ritenersi corrispondente alla basilica di Sant'Ambrogio (Pianzola 1934). Nelle "Consignationes" (consegne) della chiesa novarese risalenti al 1347 la chiesa di Sant'Ambrogio risulta officiata da un preposto e sette canonici dotati di beneficio (Pezza 1907). Dal breve di Urbano VI del 4 novembre 1388 si apprende che il diritto di nomina del preposto spettava al capitolo stesso (Pianzola 1930).
Con l'erezione di Vigevano in diocesi, avvenuta con bolla di Clemente VII "Pro excellenti praeminentia Sedis Apostolicae" del 16 marzo 1530, la chiesa di Sant'Ambrogio venne costituita cattedrale con capitolo dotato di beneficio proprio. Il capitolo era composto da un preposto con cura d'anime e 14 canonici; fu soppresso nel 1801 e ricostituito nel 1804 (Pianzola 1930).
Nel 1759 la parrocchia della chiesa cattedrale venne visitata dal vescovo di Vigevano monsignor Giuseppe Scarampi; possedeva 260.35 libbre di redditi, consistenti in sovvenzioni del prefetto cittadino ed elemosine. Erano istiutuite nella parrocchia la confraternita del Santissimo Corpo di Cristo, quella del Santissimo Sacramento e il consorzio dei Morti (Visita Scarampi 1759).
Dagli atti della visita pastorale compiuta nel 1819 dal vescovo di Vigevano monsignor Giovanni Toppia, si desume che la popolazione della parrocchia di Sant'Ambrogio, di patronato regio, era composta da 1.077 famiglie per un totale di 4.254 persone. Il reddito del beneficio parrocchiale assommava a 400 lire piemontesi pagate dal tesoro regio, più 2.500 lire milanesi. Nel territorio parrocchiale erano situate le chiese della Purificazione, detta del Popolo, San Bernardo, San Lorenzo, detta della Castellana, Santissimo Nome di Maria, detta delle Tre Colombare, la vicecura di San Carlo ai Piccolini, e gli oratori della Natività di Maria Vergine a Battù, e San Giovanni sotto il titolo della Madonna della pace. In parrocchia era istituita, presso la chiesa della Purificazione, la confraternita della Beata Vergine della Purificazione, e presso la chiesa di San Bernardo quella del Santissimo Crocifisso (Visita Toppia 1819).
Nel 1971, la parrocchia di Sant'Ambrogio di Vigevano venne assegnata alla zona pastorale urbana, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971) (Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Vigevano, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972) (Rivista diocesana vigevanese 1972).

ultima modifica: 03/03/2004

[ Emanuele Robbioni ]