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103. Francesco Sforza a Nardello da Soriano 1456 agosto 20 Milano

[ 142v] Ordines servandi per Nardellum de Suriano, castellanum arcis nostre Larde Florenzole.
Mediolani, xx augusti 1456.
Ordini quali damo ad ti, Nardello da Suriano, nostro castellano dela rocha de Larda de Fiorenzola, secundo li quali volemo te debbi governare et observarli in tucto fermamente senza alcuna contradictione, sotto pena dela testa.
Primo, volemo che tu debbi dì e notte cum ogni diligentia et sollicitudine attendere ala guardia de quella rocha et may per alcuno tempo non ussire de quella fuora del ponte senza nostra speciale licentia in scripto sottoscripta de nostra propria mano, como è questa, non dando may fede ad littere te fossero portate né ambasiate te fossero facte del partire tuo se non vederay nostre lettere sottoscripte de nostra propria mano, como è dicto. Siamo ben contenti che due volte al mese te possi partire d'essa rocha per andare ad audire messa in la terra, cossì anche possi andare al'orto, lassando sempre in tuo luoco Luca, tuo nepote, con li altri compagni, et non stando may fora d'essa rocha se non due hore per volta.
Secundo, volimo che tu non debbi receptare in quella nostra rocha da due persone in suso, niuno senza nostra littera sottoscripta de nostra propria mano et sigillata de dentro dal canto de sopra dela nostra corniola grande che ha el segno del veghio in cera verde, como sta qui de sopra, et sottoscritta de mano de uno di nostri cancelleri. Ma fin ad due persone per volta siamo contenti che per tuo piacere o per bisogno le possi receptare, havendo advertentia che siano persone fidate et che non sia lo tempo suspecto.
[ 143r] Tercio, volemo che tu debii tenere tutti li tuoy compagni che siano persone fidate et tuoi parenti overo delle terre nostre et de essi tuoy compagni non mandare mai fuora alcuno, neanche delle munitione d'essa rocha non dare ad persona alcuna, per littere o ambasiate te fussero facte, se non vederay nostra lettera sottoscritta de nostra propria mano, como è questa, et sigillata de dentro dela nostra corniola infrascripta della bissa in cera rossa. Et delle munitione trovaray overo che per l'avenire te seranno consignate in dicta rocha non moveray né consumaray may cosa alcuna senza nostra licentia sottoscripta de nostra propria mano, sforzandote de stare fornito del tutto più che sia possibile.
Quarto, volimo che tu debii attendere ad fare tute quelle cose che debeno fare li boni, fideli et leali castellani verso li suoy signori, et mai non consignare quella forteza ad persona del mondo senza lo contrasigno quale havimo cum ti et senza littera sottoscritta de nostra propria mano, et continuamente la teneray ad devotione, fede et obedientia nostra, dela illustrissima madonna Biancha, nostra consorte, et de nostri figlioli et successori.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.