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14. Francesco Sforza a Giacomo da Policastro 1449 aprile 25 presso Melegnano

[ 33r] Prope Melegnanum, 25 aprilis 1449 (a).
Franciscus Sfortia, et cetera.
Ordini et modi per nui dati ad notaro Iacomo da Policastro (1), capitano dela nostra cittadella de Tertona (b), li quali lui deve firmiter et inviolabiliter observare et adimpire et in cosa alcuna non contrafare per modo alcuno, videlicet:
imprimis, tenere et con ogni cura et dilegentia guardare la dicta cittadella ad nome, fidelitā et obedientia nostra, et quella per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia et senza lo contrasigno che havimo con lui.
2°, de non receptare in la dicta cittadella da cinque persone in suso senza nostra licentia et, quando nui vorimo che in la dicta cittadella recepti gente alcuna, la littera che gli scriverimo serrā soctoscripta de nostra propria mano et sigillata con la bissa et la cera rossa, como sta qui de socto, et ultra questo in la dicta littera serrā la corniola nostra piccola con la cera biancha, como serā qui de sopra.
3°, che lui non possa ussire fuora dela dicta cittadella, salvo quando gli accadi lo bisogno per stato nostro, per exercire lo suo officio et intendersi con lo castelano dela rocha, con lo quale sia una cosa medesma.
4°, de fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri, derecti et liali capitanei verso loro signori.
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit (c).
Cichus.


(a) In alto a destra: Posti in folio 80.
(b) Corretto su: Novara.
(c) La lettera č depennata con un tratto obliquo a penna.

(1) La carica č segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 680), ma Giacomo da Policastro non compare tra gli officiali elencati.