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4. Francesco Sforza a Nicolò e Angelo Contuzzi da Assisi 1449 marzo 21 Moirago

[ 13r] Cum castellano Binaschi.
Moiragi, 21 martii 1449.
Franciscus Sfortia, et cetera.
Ordini et modi per nui dati ad ser Nicolò et Angelo d'Asisio, castellani dela rocha de Binascho (1), li quali loro degono firmiter et inviolabiliter observare et adimpire, videlicet:
primo, tenere et diligentemente guardare la dicta rocha ad nome, fidelità et obedientia nostra, et quella per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia in scriptis et senza lo contrassigno havimo con loro.
2°, de non receptare en la dicta roccha da doe persone in suso senza nostra licentia et, quando vorimo che in la dicta roccha receptino gente alcuna, la littera che gli scriverimo serà soctoscripta de nostra propria mano, como sta qui de socto, et cum la corniola nostra piccola cum la cera biancha.
3°, che loro non possano ussire fuora dela dicta roccha, cioè fuora delo ponte de quella, socto pena del capo, et che tengano tucte loro paghe et fanti che sono tenuti tenere, li quali siano boni et fidati.
4°, de fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri et derecti castellani verso loro signori.
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(1) Identificati come Nicolò e Angelo Contuzzi da Assisi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 610). In SANTORO come castellani di Binasco sono segnalati i fratelli Angelo, Giacomo e Giovanni. Nicolò, invece, non compare tra gli officiali elencati. L'inizio della loro carica (1450 maggio 26) è successivo alla data della missiva registrata.