Registro n. 1 precedente | 5 di 103 | successivo

5. Francesco Sforza a Carlo Mazzarello da Catanzaro 1449 marzo 24 Moirago

[ 14r] Franciscus Sfortia, et cetera.
Moiragi, die 24 martii 1449.
Ordeni et modi per nui dati ad Carlo de Mazarello da Catanzaro, castellano dela rocha delo Burgo San Donino (1), li quali lui deve firmiter et inviolabiliter observare et adimpire, videlicet:
primo, tenere et diligentemente guardar la dicta roccha ad nome, fidelità et obedientia nostra, et quella per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia in scriptis et senza lo contrassigno havimo con lui.
2°, de non receptare in la dicta roccha da doe o tre persone in suso senza nostra licentia et, quando volerimo che in la dicta roccha recepte gente alcuna, la lettera che gli scriverimo serà soctoscripta de nostra propria mano, como sta qui de socto.
3°, che lui non possa ussire fuora dela dicta rocha, cioè fuora del ponte de quella, socto pena dela testa et che tenga tucte le paghe et fanti che è tenuto tenere, li quali siano boni et fidati.
4°, de fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri, derecti et fideli castellani verso loro signori.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit (a).
[ 14v] Carlo, castellano antescripto, fo remosso dala rocha del Borgo et fo assignata dicta rocha al signor Alexandro (2) et dicto Carlo fo mandato, die 7 ianuarii 1450, ex Laude, castellano dela rocha de Issii de Castellione, cum li medesmi antescripti ordeni, ut supra.


(a) La lettera è depennata con un tratto verticale a penna.

(1) La lettera di nomina di Carlo Mazzarello da Catanzaro e l'inizio della sua carica (entrambi 1449 aprile 5) sono successivi alla data della missiva registrata (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 650).
(2) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 641), ma tra gli officiali elencati nessuno si chiama «Alexandro».