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6. Francesco Sforza ad Antonello da San Biagio 1449 aprile 6 Figino

[ 16r] Figini, die vi aprilis 1449.
Franciscus Sfortia, et cetera.
Ordini et modi per nui dati ad Antonello da San Biaso, castellano delo ponte de Leccho (1), li quali lui deve firmiter et inviolabiliter observare et adempire et in cosa alcuna non contrafare per modo alcuno.
In primis, de tenere et con ogni cura, studio et vigilantia guardare lo dicto ponte et rocha ad nome, fidelitā et obedientia nostra, et lo dicto ponte per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia in scriptis et senza lo contrasigno che havimo con lui (a).
2°, de non receptare in lo dicto ponte et rocha da doe persone in suso senza nostra licentia et, quando volimo che in lo dicto ponte recepti gente alcuna, la littera che li scriverimo serrā soctoscripta de nostra propria mano como sta la subscriptione che lui ha da nui et in quella littera serrā la corniola nostra grande dentro con la cera biancha, como sta qui de sopra.
3°, che lui non possa ussire fuora delo dicto ponte et rocha, cioč fuora delo ponte de quello, socto pena della testa, et che tenga tucte le soe paghe et fanti che č tenuto tenere, li quali siano boni et fidati et siano da Pavia o da Cremona overo da li luochi [...........] [ 16v] Po in lā et non da Po in qua et siano dele terre nostre.
4°, di fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri, derecti et fideli castellani verso loro signori (b).
Cichus.


(a) A margine: posti in folio 52 in isto.
(b) La lettera č depennata con un tratto obliquo a penna.

(1) La carica č segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 605), ma Antonello da San Biagio non compare tra gli officiali elencati.