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60. Francesco Sforza ad Alessandro Gorono da Lampugnano 1452 febbraio 2 Milano

[ 97r] Dux Mediolani, et cetera.
Ordini quali nuy damo ad ti, Alexandro de Lampugnano, nostro castellano della rocha de Cacciaguerra de Pontremolo (1), li quali volimo debbi observare integramente, non contrafacendogli in cosa alcuna, socto pena de perdere la vita.
Data Mediolani, die secundo februarii MCCCCLsecundo.
Primo, tu, Alexandro, teneray quella forteza continuamente ad nome, fidelità et ubedientia nostra, et dì e nocte cum ogni tua diligentia attenderay alla bona guardia d'essa et non la consignaray may ad homo del mondo senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano, como è questa, et senza lo contrasingno havimo cum ti.
Secondo, delle munitione sonno in quella rocha non daray may cosa alcuna ad persona del mondo senza nostra lettera soctoscripta de nostra propria mano, como è qui de socto.
3°, non receptaray may nela dicta rocha da doe persone in suso senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano cum una croxe cussì facta denanzi et una dreto alla subscriptione, ma fino ad doe persone siamo contenti le recepti como parerà ad ti.
4°, non te partiray may dela dicta rocha per littere né ambasiate te fossero portate senza nostra littera soctoscripta de nostra propria mano, como è questa, et signata de sopra cum la corniola nostra picola in cera biancha, come è qui de sopra.
5°, teneray tucte le paghe devi tenere, quale siano fidate et suffitiente, et vedi de tenerle deli luoghi nostri et ad nuy soctoposti. Et faray tucte quelle cose degono fare li boni, veri et liali castellani, havendo advertentia non tengni parte in quella terra.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(1) Identificato come Alessandro Gorono da Lampugnano (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 654). La sua lettera di nomina e l'inizio della carica (entrambi 1452 febbraio 4) sono successivi alla data della missiva registrata.