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79. Guglielmo d'Estouteville a Francesco Sforza 1453 luglio Roma

[ 120v] Copia. Illustrissimo principi duci Mediolani.
Illustrissime princeps et excellentissime domine, come per altre nostre havemo notificato alla vostra illustre excellencia, quello tale per cui havemo facta tanta instantia ad uno mediocre vescoato o altro benefitio et dignitate che ascenda perfin ala somma de ducati CCC è uno messer Anselmo de Magio, citadino et archidiacono de Novara, principale scriptore apostolico qui in corte, nostro intrinsico e cordiale servitore, partesano dela signoria vostra et persona in ogni cosa benemerita, ala quale desideramo molto de compiacere. Unde esse excellencia vostra affectuosamente pregamo che ex nunc voglia scrivere ala santità de nostro Signore che, accadendo vacare in novarese overo nele parte circumvicine simile benefitio o dignitade, de che condictione se sia, perfin ala valuta de ducati trecento, la santità soa ad esso messer Anselmo ne vogla provedere, senza aspectare altre littere dala excellencia vostra. Come sia, se rendemo certi che la signoria vostra de luy restarà sumamente contenta et a noy farà singulare piacere e gratia. Apresso, perchè da molti siamo solicitati de scrivere in loro favore e ricomendatione ala vostra excellencia et non li potendo nuy denegare littere che dimandeno né volendo ancora gravare tropo la signoria vostra, dicemo che, exceptuati esso messer Anselmo e Zohanne Baptista, nostro segretario, de tuti li altri recomandaremo ne faza quello che gli pare et piace. Ale nostre littere et tali recomendationi non daga fede se non sono confirmate dela nostra propria mano cum questo segno . Apparegiati sempre a tutti li comandi dela excellencia vostra, li cui sucessi Dio voglia continuamente prosperare, come novamente in veronese s'è principiato.
Rome, [.....] iulii 1453.
Ad omnia vostra beneplacita paratissimus, cardinalis Rotomagensis (1) manu propria .


(1) Si tratta del cardinale Guglielmo d'Estouteville, detto «Rotomagensis» perché vescovo di Rouen (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 614).