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8. Francesco Sforza a Marco e Lazzaro Dal Mangano 1449 aprile 7 Figino

[ 20r] Figini, die vii aprilis 1449.
Franciscus Sfortia, et cetera.
Ordini et modi per nui dati ad Marco et Lazaro dal Mangano, cittadini de Pavia, castellani dela rocha de Leccho (1), li quali loro degono firmiter et inviolabiliter observare et adimpire et in cosa alcuna non contrafare per modo alcuno, videlicet:
imprimis, de tenere et con ogni cura, studio et vigilantia guardare la dicta rocha ad nome, fidelità et obedientia nostra, et quella per niuno tempo non consignare ad homo che viva senza nostra expressa licentia in scriptis et senza lo contrasigno havimo con loro.
2°, de non receptare in la dicta rocha da doe persone in suso senza nostra licentia et, quando volerimo che in la dicta rocha recepteno gente alcuna, la littera che gli scriverimo serrà soctoscripta de nostra propria mano, como sta qui de socto, et in quella littera serà la corniola nostra piccola con la cera verde, como sta qui de sopra.
3°, che loro non possano ussire fuora dela dicta rocha, cioè fuora delo ponte de quella, socto pena dela testa, et che tengano tucte loro paghe et fanti che sonno tenuti tenere, li quali siano boni e fidati.
4°, de fare ogni altra cosa che degono et sonno tenuti fare li boni, veri, derecti et fideli castellani verso loro signori.
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(1) L'inizio della carica di Marco e Lazzaro Dal Mangano (1449 aprile 16) è successivo alla data della missiva registrata (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 605).