Registro n. 1 precedente | 80 di 103 | successivo

80. Francesco Sforza a Tommaso Calvini da Tortona 1453 novembre 20 nell'accampamento di fronte a Orzinuovi

[ 121v] MCCCCLIII die xx novembris, in castris contra Urceas Novas.
Franciscus Sfortia Vicecomes, dux Mediolani, et cetera.
Ordini et modi per nui dati ad Tomasso Calvino da Tertona, castellano dela rocha nostra de Palazolo (1), quali lui deve firmiter et inviolabiliter observare et in cosa alcuna non contrafare, per rectum vel indirectum, sucto pena dela testa, li quali modi et ordini volimo che tenga et che homo del mundo non li sappia, se non lui solo.
Inprimis, ti, Thomasso, tenerai ad nome, devotione et obedientia nostra la dicta rocha et quella non consignarai mai per alcuno tenpo ad persona che viva, et sia chi voglia, se tu non vidi el contrasigno che havimo cum ti et littera ad ti per nostra parte directiva suctoscripta de nostra propria mane, como sta qui de socto.
Secondo, attenderai continuo, dì et nocte, et maxime in questi tempi, ala bona cura et guardia d'essa rocha, in modo che non te intervenga sinestro alcuno et durante la presente guerra non volimo che per alcuno modo dentro dela dicta rocha tu recepti forestiero alcuno. Et quando per bisognio che accadesse o per altro nostro piacere voremo che gli ricepti più una persona che un'altra da cavallo o da pedi, la littera che te scriverimo sarà suctoscripta de nostra propria mane et signata dentro cum la nostra corniola grande in cera verde, como sta qui de sopra. Ben dicimo che, tucta volta siano quietate et riposate le cose et che nel paise non sia dubio né suspecto alcuno, siamo contenti che, tucta volta ch'el bisognio te accade, tu possi receptare dentro essa rocha doe persone ala volta, le quale però tu sappi bene chi siano.
[ 122r] Tertio, siamo contenti et volimo che, se la illustrissima madonna Biancha, nostra consorte, te scrivesse più una cosa che un'altra per littera suctoscripta de mano propria dela signoria sua, tu la obedissi como la persona nostra propria, non obstante alcuno ordine che tu habbi da nui.
Quarto, non volimo che per alcuno modo tu vadi fuora dela dicta rocha, et maxime in questi tempi, senza littera suctoscripta de nostra propria mane.
Quinto, de monitione nostre che saranno in quella rocha non volimo che tu ne tochi né daghi ad persona alcuna senza littera suctoscripta de nostra mane.
Sexto, volimo che del tuo proprio tu staghi fornito continuo per sei mesi, per ogni cosa che potesse accadere.
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit (a).
Cichus.


(a) La lettera è depennata con un tratto obliquo a penna.

(1) La lettera di nomina di Tommaso Calvini da Tortona e l'inizio della sua carica (entrambi 1453 novembre 21) sono successivi alla data della missiva registrata (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 696).