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93. Francesco Sforza a Niccolò V 1450 giugno 18 Milano

[ 131v] Copia litterarum scriptarum summo pontifici Nicolao V.
Sanctissime pater, me trovo mediante la gratia del'altissimo Dio, cui immortales gratias habeo, havere acquistato questo stato de Lombardia, et non cum puoca fatiga, como la santità vostra ha inteso. Mò che l'ho acquistato me bisogna ponere lo pensiero et intellecto ad mantenerlo, governarlo et ponerlo in reposo et tranquillitate. Et perché li beneficii sonno molto grandemente importanti al facto mio, siando mia totale despositione che la santità vostra possa de questo stato et deli miei figlioli et fratelli et dela mia persona et ogni mia facultate desponere non altramente che de qualunque altra cosa che sia al suo commando, me movo cum cordiale fiducia, zelo et amore, aprire cum la santità vostra el nostro bisogno, perché se la causa de questi beneficii non passasse cum questo ordine, sequeriano ogni dì scandeli et inconvenienti in questo mio stato, che seria puoco reposo deli mei subditi, contra la mente dela santità vostra. Unde me so mosso, como già con altre mie ho scripto et supplicato la santità vostra, che ella se degne ad questi che vengono là per impetrare beneficii non conferirli se non portaranno mia lettera. Et perché li importuni sonno assai, et siando novo in questo stato como so, siando pregato che scriva ala santità vostra per beneficii non porrò fare che non scriva. Più quelli quali serà mio desiderio che cum effecto siano compiaciuti dala santità vostra portaranno littere con li intersegni, como sta questa presente, et me sforzarò che queste tali preponerò saranno persone idonee et digne.
Siché dignese la santità vostra ad quelli che portaranno tale intersigno conferire lo beneficio per lo quale se scriverà et non ad altre persone. Et [ 132r] questo non fazo, beatissimo padre, perché forse volesse torre pagamento de questi tali beneficii, che non fo mai mia natura né costume impazarme, como faceva la bona memoria del'illustrissimo signor duca passato, ma solo el fazo per ponere questo mio stato in quiete et reposo et non per alcuna altra casone.
Et però iterato prego et supplico la prefata santità vostra se degni de farme questa gratia honesta, rescrivendome per suo breve como ella sia degnata acceptare questa mia littera et farmi questa gratia, la quale reputarò singolarissima. Et se degni la santità vostra fare tenere questa mia littera cum segnali talmente secreta quod ad aures lombardorum non veniat, perché seria casone de torre molestia ala santità vostra et ad mi.
Alla quale me raccomando.
Data Laude, die xviii iunii 1450.
Francischus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Excellentissime sanctitatis vestre divotissimus filius et servitor Francischus Sfortia, dux Mediolani.
Iohannes.