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10. Francesco Sforza al capitano del Seprio 1452 aprile 18 Milano

Francesco Sforza ordina al capitano del Seprio di fare in modo che il suo senescalco generale, Francesco da Fossa, ricuperi la «navatia» e sia indennizzato dell'uva e dei danni che gli recarono il sanvittorese Factiolo da Lampugnano o i di lui figlioli con Albino Mada Tassino, suo bifolco e famiglio, quando nell'ottobre dell'anno passato gli rubarono l'uva nella sua vigna.

Capitaneo Seprii.
Dilecte noster, meser Francesco da Fossa, nostre sescalco generale, ne ha fato lamenta che del'anno proximo passato et del mese de otobre uno Factiolo da Lampugnano, habittatore del loco de Santo Victore, onvero li fioli una cum Albino Mada Tassino, suuo bibulco e familio, nel tempo dela necte (a) furtivamente gli tolsero ad esse meser Francisco una navatia de uve in una sua vigna et cetera, et, como da luy pienamente intenderay. Pertanto te scrivemo et volemo diligentemente te informi de questa cossa et tali opera. Fa che la dita navatia se retrova et sia satisfato de uve et del damno patito per luy per questa casone, fatiendo rasone summaria et expedita como te parirà debitamente convenire, inspecta rei et facti qualitate. Data Mediolani, die xviii aprilis MCCCCLII.


(a) Così in A.