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253. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1452 giugno 11 Verola Alghise

Francesco Sforza ordina al podestà di Piacenza di cancellare e annullare ogni condanna contro quattro persone, messe al bando per l'uccisione di un famiglio del Colleoni.

Potestati Placentie.
Te scripsimo questi d́ proximi passati dovesti desistere da procedere contra et molestare Matheyno Viola, Christoforo Viola, Petro Gallo et Girardo, fiolo de magistro Petro Ferraro da Pontenuro, per casone dela morte de quello familio de Bartolomeo Colione, nostro capitaneo. Per questo te scrivemo et avisemo che, a complacentia del prefato magistro Bartolomeo, havemo facto remissione et libera gratia ali predicti et a cadauno de loro d'ogni banno et condemnatione gli sia (a) facta per tale casone o gli potesse esser facta. (b) Pertanto volemo et comandiamote che ogni banno et condemnatione contra loro et cadauno de loro facta per la casone predicta, omnino fati canzellare et annullare, per modo che per essa casone per niuno tempo li possa fire dato impedimento (c) ń molestia alchuna. Ex nostris felicibus castris apud Varolam Alghisii, die xi iunii 1452.


(a) sia in interlinea.
(b) A margine sinistro: pro Bartolomeo de Benivento, armigero.
(c) Segue alchuno depennato.