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292. Gli Anziani di Parma a Francesco Sforza 1452 maggio 9 Parma

Gli Anziani del comune di Parma raccomandano a Francesco Sforza Gabriele Carissimo, quale vero cittadino di Parma, e rilevano che i suoi predecessori erano «veri et originari cittadini parmesani», mentre non conta che lui, «il quale è ab antiquo nostro citadino et non creato», non abbia lì una casa.

[ 46v] Illustrissimo domino duci Mediolani.
Illustrissime princeps et excellentissime domine domine noster singularissime, richiesti per parte de Gabriel di Carissi[mi], citadino nostro Parmesano, il quale già più anni passati habita in Borgo San Donino che per la iniusticia, quale pare gli faciano essi borgesi, ch'el vogliamo recomandare a vostra signoria et quella certificare che esso è vero citadino nostro, dicemo che, re vera, li soi antecessori et lui et molti altri Carissimi sono ab antiquo veri et originari citadini Parmesani et qui ne sono pur assai famiglie. Et perché sentemo che se gli oppone che qui non ha casa, dicemo che questo non è in tale caso, perché quando de presenti questa comunità crea et concede la civilità ad uno, per vigore del statuto nostro, lo obligamo a comprare una casa qui. Sed a questo, il quale è ab antiquo nostro citadino et non creato, perché ha la civilità per descendentia et non primitivamente, non bisogna né obsta che non habia casa, perché molti citadini sono che non hanno casa, et tamen non resta che non siano citadini, il perché dicemo ad vostra signoria recommandandoli dicto Gabriel quanto più potiamo. Data Parme, die viiii madii 1452.
Eiusdem excellentie fidelissimi servitores et subditi Anciani, presidentes cure rei pubblice Parmensis.