Registro n. 10 precedente | 324 di 1018 | successivo

324. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1452 luglio 18 Trignano

Francesco Sforza, saputo che la controversia tra Giacomo Getio, connestabile ducale dei provvisionati, e gli eredi di Polo Filerna, Giovanni Antonio Bianco e Andriolo da Paradiso non è terminata, ordina al podestà di Piacenza, che, sentite le parti, affidi la conclusione di detta causa a un loro «confidente», in modo che sia portata a termine.

Potestati Placentie.
Dilecte noster, havimo inteso che preter la dispositione dele nostre littere, ancora non è termi[na]ta la differentia vertente fra Iacobo Getio, nostro contestabile de provisionati, et li heredi de Polo Filerna, Iohanne Antonio Biancho et Andriolo da Paradiso. Per la qual cossa deliberandosse nuy questa causa habia debito e maturo fine, te scrivimo e volimo che, hauto le parte, comette essa causa ad uno confidente loro vel aliter secun[d]o la forma di statuti ho decreti d'essa nostra citate de Placentia, siché essa controversia quam citius e senza litigio alcuno sia expedita, non attesa alcuna proscriptione si et in quantum de iure statutorio vel aliter re ipsa aliud in contrario (a) non apareat aziò che per questa casone non habia più a replicar per nostre littere né habiamo querela. Data ut supra (b).


(a) aliud in contrario in interlinea.
(b) A margine sinistro: Refecta fuit die xxviii augusti 1452 quia non fuit presentata.