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377. Francesco Sforza a Onofrio Anguissola 1452 luglio 27 Gabbiano

Francesco Sforza ammonisce Onofrio Anguissola di smetterla di dar fastidio a Giovanni Anguissola per il possesso delle terre che ha a Scrivolano e, inoltre, gli impone di restituire a detto Giovanni quanto gli ha tolto: se ha rivendicazioni, adisca le vie legali.

Domino Honofrio de Angussiolis.
(a) Siamo avisati, si per littere de locotenente et potestate nostri de Piasenza, como da misser Iohanne Angussiola del'incresime[n]ti gli faciti et avite facto in turbare esso messer Iohanne in la possessione de certe petie de terre iacente nel loco suo de Scrivolano, alla possessione dele quale dice essere stato longissimi tempi suoy antecessori et luy pacificamente et, ultra questo, facendo dicto meser Iohanne condure uno carro de vino dal dicto loco de Scrivolano a Vigolzono, gli aviti tolto lo vino, lo carro e li boy, dele quale cose ne pigliamo grandissima admiratione, né intendemo per modo veruno comportarlo. Pertanto ve scrivemo et comandemo restituati al dicto meser Iohanne qua[n]to gli haviti tolto senza altra exceptione et, se da luy pretenditi dovere havere cosa veruna, domandatila in rasone, che molto bene vi sarà administrato, certifficando che non continendovi da tal insolentie et incovemementi (b) gli provederemo nuy per forma che conoseriti non le voliamo patire, anci l'habiamo exossissime. Ex felici nostro excercitu apud Gabianum, die xxvii iulii 1452.


(a) A margine sinistro: pro Iohanne Carolo de Anguxolis.
(b) Così in A.