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441. Francesco Sforza a Francesco da Pesaro 1452 agosto 6 Quinzanello

Francesco Sforza ordina a Francesco da Pesaro, commissario di Pralboino, di non costringere Tonolo Longini e certi altri abitanti della terra di Pralboino a contribuire con gli uomini e il comune di quella terra, avendo essi sempre contribuito con Brescia.

Francischo de Pisauro, comissario in Pralboino.
Thonolo di Longini et certi altri habitatore de quela nostra terra de Pralboino se querelano che vogliano fir astreti al contrib[u]ire di carichi occorenti in quela terra cum lo comune et homini d'essa, il dicono non havere may facto per lo passato perché, essendo loro citadini de Bresa, hanno contribuito in Bresa (a) occorrevano. Sono bene contenti de fare et sostenire li carchi, pur se intenda seperati dali dicti comuni et homini cum li qua[li] per niente dicono essere attenuti a contribuire. Per la quale cosa, parendo a nuy honesta questa lor richesta, siamo contenti che, siando vero le cose narrate, non lassati const[r]engere li dicti citadini a contribuire e pagare cum li dicti homini ali predicti carichi, possa che sono contente sostenire la parte loro seperati, siché fati per forma che non li sia fato contra el debito dela resone et del usitato. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die vi augusti 1452.


(a) Segue occorere depennato.