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448. Francesco Sforza al podestà di Casalmaggiore 1452 agosto 9 Quinzanello

Francesco Sforza ordina al podestà di Casalmaggiore che comandi a monsignore di Cremona e a Giovanni Cagaferro che entro otto giorni espongano i loro diritti al Consiglio di giustizia, ove è stata rimessa la loro causa. Faccia, poi, lui eseguire quanto verrà disposto. Vuole, ancora, che i frutti vengano deposti presso persona idonea per consegnarli in seguito a chi spetteranno.

Potestati Caxalmaioris.
Azoché la causa vertente fra monsegniore de Cremona et Giovane Cagaferro habia, como desideremo, celere fine, volemo et comandemoti faci comandamento ale parte che fra lo termino de oto dì continuy debiano andare al Consiglio nostro de iustitia, ove havimo comessa essa causa, cum le lore resone et tuto quelo serà ordinato, fato o scripto per loro exequisselo e falo omnino exequire. Ex felicibus nostris apud Quinzanum, die viiii augusti MCCCCLsecundo. Ceterum volemo che, essendo queli fructi, quorum vigore te havimo scripto altre volte, ad instantiam del dicto tolti de facto prout aserebatur gli fazi deponere penes idoneam personam aziò se possano dare a chi speteno de rasone, perché per la parte del prefato monsignore se allega e dice dubitare de eorum dilipidatione e che lo dicto Zovanne non est solvendo nisi per esso sia dato (a) idonea segurtà pro fructibus ipsis de parendo iuri et tunc fale libere restituire essi fructi al predicto Zovane. Data ut supra (b).


(a) Segue data depennato.
(b) Da Ceterum a Data ut supra scritto a margine.